1. La cognata 2a parte


    Data: 06/01/2021, Categorie: Etero Autore: Jverne70, Fonte: Annunci69

    ... da quanto erano ritti. Rimasi alla porta. Rifece il corridoio. Ora il suo seno perfetto era l’unica cosa che il mio campo visivo era in grado di scorgere.
    
    Appena mi fu vicina mi baciò come faceva sempre.
    
    Aveva cominciato con un tenero bacio sulla guancia ed ora eravamo arrivati alle labbra sue che coprivano l’angolo della mia bocca con un pezzetto di labbra e la guancia.
    
    Ci fu un attimo in cui il tempo svanì.
    
    Lei sulla porta girata in direzione delle scale, io con il mio corpo adagiato al suo. Con il bacino ed il cazzo in erezione premevo forte contro il suo bel culo.
    
    Una sua mano appoggiata alla porta e la mia sopra la sua. L’altra mia mano sul suo fianco nell’azione di trattenerla a me. Nessuno disse nulla, rimanemmo lì bloccati.
    
    Il rumore secco dell’ascensore ci svegliò.
    
    Lei discese le scale velocemente e sparì.
    
    Tornai in me, si fa per dire.
    
    Avevo già meditato quest’azione, aspettavo solo il momento giusto. Era arrivato pensai.
    
    Presi il necessario e scesi.
    
    Aprii la porta con le chiavi di riserva. Lei era in cucina. Entrai, le misi una mano sulla bocca ed una sugli occhi. Urlò, forte. Con una mano le tenevo la bocca.
    
    Dopo il primo reale spavento capì che ero io, quindi si calmo e recitò la parte.
    
    Sempre con la mano sulla bocca estrassi le finte manette che mi ero portato e le misi ai polsi, con le braccia dietro la schiena.
    
    Sempre stando dietro di lei per non farmi scorgere in volto, la spinsi verso la camera da letto e la buttai ...
    ... sul letto, a pancia in giù. Sali a cavalcioni. Le bendai gli occhi e le misi “il morso”, la pallina in bocca. Questa fu una sorpresa per lei. non l’aveva mai provata. Parlava ma l’unica cosa che produceva era saliva, nessuna parola comprensibile poteva uscire.
    
    Mi spogliai in un secondo, la presi per i capelli e la misi in ginocchio, le tolsi il Morso e ficcai il cazzo nella sua bocca, in modo abbstanza brutale. Come richiedeva la situazione.
    
    Cercando di camuffare la voce, facendola assomigliare a quella di un mostro dei fumetti le dissi “Vediamo di cosa sei capace Sukia, gran puttana, ora ti aggiusto io”
    
    Vidi i capezzoli sotto la camicetta farsi ancora più ritti.
    
    Con un mano mi abbassai un poco, ne presi uno tra le dita e cominciai a torturarglielo. Mugolava la troietta. la mano libera la posi sulla sua nuca tenendola premuta contro il cazzo.
    
    La mia voglia di scoparla era arrivata al limite, la alzai per i capelli e la buttai sul letto a pecorina. Le alzai il gonnellino e strappai le mutandine.
    
    Vista da dietro in quella posizione la donna è una vera divinità. Una bellezza da rimanerne abbagliati. Mia Cognata da quella prospettiva con quella fica polposa era un bocconcino che nessuno si sarebbe lasciato scappare. l’eccitazione era ai massimi livelli. Quella gran troia era lì, sotto di me, quante seghe mi ero fatto pensando a lei, ed ora. La chiavai brutalmente, di forza, la sua fica era un lago. Ad ogni pompata usciva quel liquido di cui tanto ero goloso. Ma ...