Paternità 2
Data: 05/01/2021,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... intanto, masturbava sapientemente la parte maggiore rimasta fuori dalle labbra; ed io dovevo fare sforzi sovrumani per non raggiungere un orgasmo che, a quel punto, mi appariva precoce; quando raggiunse il limite estremo, al di là dell’ugola, ebbe dei momenti di difficoltà di respiro e di conati; si fermò per un attimo poi riprese a succhiare e leccare, carezzare e titillare.
Decisi di interrompere quella meravigliosa fellazione e tirai via il sesso, la spinsi supina sul letto e mi abbassai con la testa tra le gambe; leccai con delicatezza l’interno coscia, partendo dalle ginocchia e risalendo fino alla vulva che si apriva tumida e rorida a ricevere le carezze della lingua; percorsi le grandi labbra strappandole mugolii di piacere; mi dedicai con amore al bocciolo delle piccole labbra e lo aprii per avere accesso al clitoride; lo individuai, lo presi tra le labbra e cominciai a succhiarlo.
Gemeva e si dimenava, in preda ad un piacere intenso, forse poche volte provato prima; mi implorò di prenderla, di penetrarla, di farle sentire la mazza nel ventre; mi alzai e la tirai per i piedi verso di me, finché il sedere fu poco oltre il bordo; mi sistemai tra le gambe scosciate oscenamente e sollevate al cielo, accostai la punta del fallo alla vagina e spinsi; lanciò un piccolo urlo, quasi la stessi sverginando; mi afferrò per le natiche e mi tirò a se.
Mi girò le gambe intorno alle reni e si avvinghiò; mi piegai su di lei e riuscii a prendere in bocca un capezzolo mentre ...
... con una mano tormentavo l’altro; la montai a lungo finché la sentii esplodere in un orgasmo lunghissimo che mi inondò il ventre; esplosi contemporaneamente in una lunghissima eiaculazione che ricevette urlando di piacere ad ogni spruzzo contro l’utero; mi sfilai e mi stesi su letto, lei mi raggiunse e mi abbracciò di spalle raccogliendomi nel suo grembo.
Passammo una notte di passione travolgente; la valchiria fece di tutto per dominare l’amplesso; quando, alla fine, riuscì a mettermi sotto e a cavalcarmi all’amazzone, la sgambettai di proposito e me la ritrovai sotto, in una sorta di missionaria, per cui si raccoglieva sotto di me e mi strizzava dai testicoli l‘orgasmo che inseguiva; per quella notte, fu l’ultimo assalto; poi riuscimmo anche a riposare alcune ore.
La settimana successiva fu tutta dedicata al lavoro, di giorno, e alla nostra sensualità, di notte; Petra sembrava avida di possesso e di dominio; si faceva possedere in ogni modo per cercare il piacere in ogni anfratto del corpo e goderselo alla grande; mi sentivo un giocattolo sessuale, in certi momenti; erano quelli in cui più vivo era il mio senso di colpa perché, con Nicole a poche centinaia di metri con suo figlio ed il compagno, io mi perdevo tra le braccia della virago tedesca, bella, ma prepotente
Riuscii a condurre avanti il mio lavoro, preparando anche gli interventi successivi che Petra esigeva per affidarli alle traduzioni e alla stampa; non ero mai stato uno stakanovista e quel tour de force ...