Il tampone - Racconti Erotici

Il tampone

... chiusura, dopo un estenuante appuntamento di lavoro. E' un orario non usuale per me, il servizio tamponi termina alle 21 quando la farmacia è già chiusa. Non c'è nessuno, il parcheggio è vuoto; sarei stato l'ultimo cliente della giornata.

Per non creare intasamenti con gli altri clienti della farmacia, la titolare ha aperto a parte uno stanza, dedicata solo ai tamponi. E' un po' defilata sul lato dello stabile rivolto verso il parcheggio.

Entro e noto che questa sera c'è Federica. Mi si illuminano gli occhi, lei mi riconosce e mi saluta con un bel sorriso. Finalmente ci rivediamo, mi dice. E' stanca per la dura giornata di lavoro, ma forse, proprio perché prossima alla chiusura, sembra disposta a rilassarsi un attimo e a chiacchierare. Ha le chiavi di quella stanza e pertanto può chiudere quando vuole.

Mi dice: "ti va se fumo una sigaretta con calma prima di farti il tampone? Ho voglia di rilassarmi un attimo."

Sta già per accenderla, quando le rispondo: "no, una bella ragazza come te non dovrebbe fumare, fa male alla salute e ti rovina la pelle".

La mia risposta, che voleva essere una battuta, la spiazza.

Non posso fare a meno di guardarla, sotto il camice si intravvede una gonna piuttosto corta con calze a rete nere.

"Dai che ti faccio il tampone, tanto poi dobbiamo aspettare qualche minuto per l'esito".

Questa volta le chiedo di farmelo in bocca, anziché nel naso. Voglio guardarla bene mentre cerca di prelevarmi la saliva di bocca. "Apri bene la ...

... bocca e tira fuori la lingua" afferma con tono risoluto.

Subito dopo mi dice: "ti dispiace se chiudo a chiave, così evitiamo che, come spesso accade, qualche ritardatario arrivi e mi tenga qua fino a tardi? Sono stanca e ho voglia di andare a casa".

Mai avrei pensato di rimanere chiuso in una stanza con lei. Si presentava un'occasione piuttosto ghiotta. In questi casi ci si trova sempre a un bivio, rischiare e cogliere un'occasione imperdibile o fare finta di nulla e limitare il tutto al tampone, tornandosene a casa con il rammarico di non averci provato.

Rispondo in modo ironico "dìmmi la verità, vuoi tenermi qui in ostaggio con te!"

E lei "e se fosse?"

La guardai con fare voglioso e lei lo percepì. Venne verso di me e spense le luci della stanza. A quel punto mi fu tutto chiaro!

L'adrenalina mi sale in corpo e le dico: "e se il tampone questa volta te lo faccio io?".

Mi avvicino a lei, le metto la mano sui fianchi e la sposto verso di me. I nostri sguardi si incrociano e senza pensarci comincio a baciarla con un trasporto che non provo da tempo. Lei rimane un attimo sorpresa; ha delle belle labbra carnose. Dopo qualche attimo le nostre lingue stanno già giocando una sull'altra.

Ci baciamo appassionatamente, mi sposto sul collo e sento i suoi brividi. Ha un bel profumo la sua pelle, le mie mani cercano di farsi strada lungo il suo corpo. Sotto il camice bianco indossa una maglietta nera, in tinta con la gonna. A giudicare dal rigonfiamento deve avere una ...