1. La lingua


    Data: 27/12/2020, Categorie: Etero Incesti Autore: pink_, Fonte: RaccontiMilu

    ... l’adulta!
    
    Pensiero dopo pensiero Antonella è già arrivata fuori da quella benedetta porta.
    
    Ci pensa ancora un po’. Di nuovo il ronzio di quello spettacolo della natura le solletica il cervello, smettila, si dice sbuffando. Smettila. Afferra la maniglia con mano incerta e la apre appena.
    
    «Giastin?».
    
    Nessuno risponde.
    
    Lei fa un altro passo, infila la testa dentro la stanza «Giastin?».
    
    Il suo ospite è steso nel letto con gli occhi serrati, forse dorme. Le tapparelle semichiuse lasciano filtrare dei raggi luminosi che riempiono la camera di piccoli coriandoli di luce.
    
    Lei entra con passo felpato, gli si avvicina, poi fa quello che ogni madre farebbe al suo posto, gli poggia il palmo della mano sulla fronte. Un gesto istintivo e pieno di affetto.
    
    Lui scotta.
    
    Poverino, pensa lei.
    
    Si mette a fissarlo, ora che può farlo con calma, sembra un bambino, un bellissimo bambino che dorme. Le linee decise del viso disegnano espressioni luminose, come avesse sempre un motivo per sorridere, il collo lungo e affusolato, il collo forte di quello che un giorno diventerà un uomo irresistibile, lei lo sa, ne è certa. Diventerai irresistibile, piccolo mio. Quelle labbra così grandi e morbide, appena dischiuse, il respiro quieto e regolare. Chi potrebbe resistere alla voglia di farsi baciare da quella bocca, chi? Antonella sorride, è solo un ragazzo pensa, chissà se sua madre è in pensiero per lui. Resta ad ammirarlo ancora qualche secondo, in religioso silenzio.
    
    Sua ...
    ... madre farebbe così, si dice.
    
    Si siede sul letto accanto al bambino ammalato, allunga la mano e gli fa una carezza leggera, fra i riccioli neri.
    
    Lui si ridesta, si smuove nel letto e inizia a parlare.
    
    «Antoniella..».
    
    «…».
    
    «Antoniella..».
    
    «Sono qui tesoro, cosa c’è?».
    
    «I like you Antoniella..».
    
    «…».
    
    «I like your big boobs..».
    
    «…».
    
    «I want you.. i want to give you my big dick..».
    
    Chissà cosa sta dicendo, pensa lei.
    
    «And i know you want it..».
    
    Sta delirando, anche ad Andrea succede quando ha la febbre alta.
    
    «I know you want my big black cock».
    
    Poi spalanca gli occhi di colpo, la guarda e quasi la supplica.
    
    «Please, help me».
    
    «…».
    
    «I have to go to the toilet».
    
    «Toilet? – chiede lei che finalmente intende qualcosa – devi andare al bagno?».
    
    «Yes, please.. banio».
    
    «Vieni, ti aiuto io».
    
    Antonella lo aiuta a sollevarsi dal letto. Lui vacilla, sembra non riuscire a reggersi in piedi.
    
    Lei prova a sorreggerlo e a fatica lo conduce fino alla porta del bagno.
    
    «Ti aspetto qui fuori, va bene?».
    
    Justin si appoggia alla parete col respiro improvvisamente pesante, continua a blaterare cose senza senso.
    
    «Ti accompagno – fai lei incerta – ti porto dentro e poi esco».
    
    Entrano insieme in bagno, la mamma e il ragazzone ammalato, l’uno appoggiato stretto all’altra, improvvisamente vicinissimi. Il suo odore, l’odore di lui addosso, l’aroma forte di un maschio. Da quanto tempo, pensa lei.
    
    Si avvicinano al water, lei ...
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