Le mie storie (111)
Data: 24/12/2020,
Categorie:
Masturbazione
Autore: isolafelice75, Fonte: xHamster
Sono al calduccio nel mio letto a chiedermi il perché di certi gesti, di certi comportamenti che fino a qualche anno fa sarebbero stati impensabili per la sottoscritta. Poi mi rendo conto che superati i quarant’anni da un po’, e come se mi fossi liberata di una corazza che mi vedeva impacciata nel rapportarmi all’altro sesso, nonostante non mi sia mai fatta mancare niente. Sono appena tornata da una visita a Massimo, il mio amico, ragazzo non so neanche come definirlo; alle 3 del pomeriggio mi sono messa in macchina, un’oretta per arrivare da lui che abita in provincia, neanche il tempo di entrare in casa che ero in ginocchio a succhiarglielo mentre lui con le mani mi spingeva la testa per farmi arrivare a prenderlo il più possibile. Mi è venuto in bocca abbondantemente, ho ingoiato quasi tutto, poi mentre bevevo un po’ di prosecco per sciacquarmi il palato, seduta sul divano con la sua mano tra le cosce intento a spostare la mutandina con l’intento di restituirmi il favore appena ricevuto… Suona il campanello: entrano il fratello, la moglie ed alcuni amici venuti a fare casino. Per farla breve più di 100 km tra andata e ritorno per una pompa. Mi sembra un po’ pochino per l’età che ho; devo cominciare a centellinare le forze e soprattutto lo stress.
Questa situazione, mi è successa e l’ho scritta più di un mese fa, convinta che di lì a poco avrei integrato qualche altra cosa ritenuta degna di essere raccontata. Ed invece il nulla più totale, dopo i fasti natalizi, sembra ...
... che la mia vita sessuale si sia voluta prendere una pausa senza naturalmente chiedermi il permesso. In tutta onestà non posso dire di non aver avuto occasioni o proposte, nel mio piccolo, mi sono creata volontariamente o involontariamente un gruppetto di fans che vanno dai 30 ai quasi settant’anni e che conoscendo il mio stato di zitellaggine, cerca costantemente di violare la mia virtù ((permettete questa licenza poetica). Ma, nonostante molti di voi la pensino in maniera diversa, io non lo do a destra e sinistra come capita, ma cerco di farmi coinvolgere dalla situazione dai momenti ed anche dallo stato d’animo. Se siete arrivati fino a questo punto, chiaramente avrete capito che di qui a poco leggerete qualcosa che mi è successo, per cui senza abusare della vostra pazienza, vi ringrazio per essere costantemente miei affezionati lettori.
Un paio di settimane fa, di ritorno da un’uscita esterna di lavoro, vestita (come sempre) con il tailleur, arrivata in ufficio, non so neanche io come e perché, inciampo con il tacco della scarpa sinistra nelle frange del tappeto della mia stanza e mi ritrovo stesa a pelle di leone. Mi rialzo quasi subito, convinta che non fosse successo niente o quasi, e che il tutto fosse come al solito colpa della mia goffaggine; ma non appena appoggio il piede a terra, mi rendo conto che la caviglia fa parecchio male. Devo dire che il capo senza neanche chiedermelo, ha chiamato un taxi per portarmi a casa e mi ha detto di prendermi tutti i giorni di ...