1. Questione di DNA


    Data: 24/12/2020, Categorie: Etero Autore: lula, Fonte: EroticiRacconti

    ... magliettina blu, sabot, borsa e cinta di cuoio. Aveva indossato anche una collana un po’ etnica: laccetto si caucciù con ciondolo in legno a forma di spirale.
    
    Prese la macchina e arrivò verso le 12.
    
    Trovò solo Riccardo, jeans e camicia bianca che mettevano in risalto dei pettorali ben definiti e neanche i bicipiti erano male.
    
    -” La stoffa che aveva scelto, purtroppo è fuori produzione. Ne dovrebbe scegliere un’altra, ho il nuovo catalogo”.
    
    Accompagnò Cristina nel laboratorio (quante chat con Stefano durante la sua pausa pranzo proprio in quel laboratorio!) e lei dovette fare attenzione a non tradirsi. Conosceva perfettamente dove stava il divanetto, la sedia, la macchina da cucire e pure quella per il caffè.
    
    Comunque la fece accomodare sul divano e la lasciò sola con il catalogo, dicendole che aveva tutto il tempo per decidere e che lui sarebbe tornato a breve per consigliarla, se ne avesse avuto bisogno.
    
    Tornò dopo circa 20 minuti. Si sedette accanto a Cristina, chiedendole se avesse trovato qualcosa di suo gusto. Cristina mostrò le tre stoffe che avevano catturato la sua attenzione e chiese consiglio su quale delle tre si abbinasse meglio con il suo arredamento.
    
    Riccardo iniziò a farle i complimenti per la casa, gli piaceva lo stile che definì “personale, ricercato, ma non snob né dozzinale”.
    
    Poi sfogliando il catalogo, le sfiorò la mano e Cristina ebbe un brivido inaspettato. Forse lui se ne accorse, perché continuò a sfiorarle il braccio per poi ...
    ... dire:” Che polso piccolo che ha!” aggiungendo subito dopo un “Mi scusi!”
    
    A quel punto Cristina pensò che era il caso di cominciare a darsi del tu, e disse: “E vero che sono più grande di te, ma puoi tranquillamente darmi del tu, anche perché mi fai sentire vecchia!”.
    
    E subito: "Ma quale vecchia! Non so quanti anni hai, ma dalla prima volta che sei entrata in negozio mi hai colpito. Mi hanno colpito i tuoi occhi, “due fari”, il tuo portamento, il tuo personale. Un viso da bambolina su un corpo da divoratrice di uomini!”
    
    Più o meno le stesse parole che usava il padre.
    
    Però “divoratrice di uomini” a Cristina sembrò un po’ esagerato e lo fulminò con lo sguardo, tant’è che Riccardo aggiunse, quasi a scusarsi: “Non nel senso che tu lo sia davvero, ma hai un fisico che fa venire certi pensieri. Ecco tutto!”.
    
    Comunque scelsero la stoffa: un rigato irregolare dai toni arancio.
    
    Stava per chiudere il catalogo, quando Riccardo le afferrò le mani, chiedendo: “Ti posso baciare?” Gli occhi di Cristina divennero a forma di punto interrogativo e le gote si arrossarono, Riccardo le mise delicatamente le mani intorno al viso e la baciò.
    
    Il sentire quelle labbra carnose e morbide sciolse le reticenze di Cristina, che però pensò subito a Stefano, al fatto che lo stava tradendo , ma pensò anche che, forse, era a conoscenza delle intenzioni del figlio e non si era fatto trovare apposta.
    
    Cristina si lasciò andare.
    
    Riccardo tolse il catalogo e la fece sdraiare sul divanetto. ...
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