1. 019 slovenia. il lato oscuro dell'amore


    Data: 23/12/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: CUMCONTROL, Fonte: Annunci69

    ... sola lingua.
    
    Sentii strofinare la verga del mio Koba sulle mie guance.
    
    - Prendi anche il mio
    
    - Si amore, si
    
    - Di che sa, eh?
    
    - Amore sa di te, amore
    
    - Che c’è hai paura?
    
    - Un po’ amore
    
    - E fai bene.
    
    - Si amore si
    
    - Di che sa il mio cazzo eh?
    
    - Di amore, amore mio
    
    - Sa di culo invece
    
    - Si amore anche di culo
    
    - Bravo, come ti piace il cazzo, eh? Succhia brava, succhia, succhiami e poi passa all’amico
    
    Passai di cazzo in cazzo, di palle in palle con impazienza, non già che la cosa non mi seccasse, tutt’altro, ma perseguii questa tattica per farli sborrare in fretta, così da non balenare l’idea di spaccare ancora il culo. Non avrei retto.
    
    Nel mentre tentai una perlustrazione del mio buco del culo, toccandomi con le dita che però ritrassi all'istante quando lambii quel mio ano già prolassato, imbruttito dallo sfascio della notte prima e dalla chiavata violenta sopra il cofano della macchina.
    
    Ma torniamo alla sbocchinata multipla.
    
    Lo sconosciuto volle allontanarmi dalla minchia di Koba. Affondò le mani sotto le mie ascelle, mi tirò su, e mi girò contro il muro di cemento armato.
    
    Koba calò le mie braghe, aprendomi le natiche per offrire il mio buco all’uomo.
    
    Fu quella la mia prima ed unica volta in cui supplicai di non essere scopato. La minchia dell’uomo fece pressione sull’anulare distrutto ma vuoi per timore, vuoi per una difesa incondizionata dei miei sfinteri, il buco del culo si strinse contro la volontà dei ...
    ... due.
    
    Lo sconosciuto, non senza l’aiuto di Koba, forzava l’ingresso ed io schiacciato contro il muro pensai che volevo tornare da mia madre, tornare a Roma. Cosa ci facevo io in Slovenia, quali assurdi propositi mi ero ficcato in mente sperando nell’amore quando io restavo lì nel puzzo di piscio e di stabbio.
    
    Urlai, supplicai di non farlo e la pressione fu tale che io tentai in ogni modo di divincolarmi.
    
    Imbarazzato forse dalla figura di merda che stava facendo con “l’amico”, Koba mi prese a sputare sul buco, ma la minchia per quanto ben turgida e filante, non guadagnò un solo centimetro della mia viscera.
    
    Ecco che l’uomo ebbe pietà di me. Posò la sua mano sulla mia testa e mi calò nuovamente a portata di cazzo. Fu lì che mi pompò la gola a pie mani, e senza che quasi me ne accorsi, deflagrò il metallico sapore salino dei suoi spermi, proprio mentre i due si stavano baciando con molto ardore.
    
    Ultimata la secrezione, lo sconosciuto estrasse la minchia, scrollandosi sul mio labbro, ma non ebbi modo di sputarne lo schifo, perchè Koba pensò bene di ingozzarmi a sua volta, godendo a pieno titolo della mia bocca calda e della spermatica viscosità profusa dall’individuo.
    
    Mi fotteva la faccia con fare molto sgarbato che quasi ci rimasi male, non tanto perché afferrandomi le tempie e menando di reni egli mi sbatteva pesantemente la nuca sul muro, quanto piuttosto nel vedere lui, il mio uomo, voltato verso l’amico, e vedersi baciare, così, ardentemente, che nella poca luce ...