019 slovenia. il lato oscuro dell'amore
Data: 23/12/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: CUMCONTROL, Fonte: Annunci69
... mano accarezzò la mia carne e il dorso peloso di quella mano sfiorò il sobbalzare dei miei testicoli senza tuttavia maneggiarli.
Ecco che mormorò qualcosa. Parlava al mio Koba in lingua italiana.
- Siete della zona?
- No.
- Posso toccarlo?
- Si.
Così la mano dell’uomo tondeggiò sul mio gluteo gelato ed egli aggiunse.
- Sono di Gorizia, ma vivo a Lubiana da dieci anni. Mi chiamo Matteo.
- Io Koba. Vuoi scoparlo.
- Si.
Era buio pesto ormai e così nel cambio di marcia io giovai di una pace momentanea, già che Koba estrasse il suo batticarne ed io mi risollevai tirandomi su le brache e pregai piagnucolando di finire lì la cosa.
Koba afferrò l’estremità della mia blusa e si ripulì il cazzo.
L’uomo invece, vedendomi in volto nonostante l’oscurità fitta di quell’autunno ebbe come un motto di pietà sentita nel vedermi lacrimare e tossire, e trasse dalla bisaccia un panno che sapeva di nafta.
Ripulì gli occhi ed il naso che mi colava. Io tremavo e non osavo proferir parola poiché nel mio cuore coabitavano il sentimento della angoscia e della incosciente avventura.
L’uomo mi afferro il polso e volle che lo seguissi tra le frasche, allontanandoci così dal ciglio della strada dove qualche improbabile viandante avrebbe potuto vederci.
Koba ci segui.
Di tanto in tanto io mi voltavo a guardarlo e nonostante io fossi diretto chi sa dove per mano dell’uomo, io quasi mi fidavo di lui più che del mio stesso fidanzato.
Oltre le frasche il ...
... terreno scendeva ripido e svoltando a destra vi era un sentiero che rivoltava a gomito per poi passare sotto la strada.
In quel luogo v’era un silenzio tombale e un puzzo pietoso di percolato di stalla.
Koba ci raggiunse. Fu in quel luogo che l’uomo estrasse la verga e per mia fortuna mi risparmiò la sodomia.
Tratta la verga fui calato al suo cospetto mentre Koba maneggiava la sua cintura per estrarre la sua di verga.
Della verga dell’uomo non potrei fare descrizione accurata poiché l’oscurità fitta del luogo me ne impediva la chiara percezione. L’odore che annusai poco prima di imboccarmi poteva dirsi meno osceno dei cazzi un tempo succhiati, poiché al profumo di minchia si associavano lievi effluvi di origine campestre.
Fiutai sulla cappella recondite tracce di urina, forse di fica, commisto ad un flebile afrore di stabbio. Dio non voglia che abbia inculato una giumenta, pensai.
Ammetto che imboccata la verga si propagò un salmastro quanto mai sugoso dal sapore di cazzo, e malgrado avessi fatto il pieno di minchia con Koba, vuoi per il luogo, vuoi per il senso di avventura, vuoi lo sconosciuto, ripresi a succhiare e a pompare con letizia.
- Succhia bene vero?
- Da favola
- Alla troia piace il cazzo
- E si vede
- Fagli vedere cosa sai fare CUM, tu sei nato per questo, devi farli godere tutti
Io succhiavo in ginocchio aiutandomi con le mani ma l’uomo non volle il concorso delle mie dita poiché il lavoro andava fatto per bene con la sola gola e la ...