019 slovenia. il lato oscuro dell'amore
Data: 23/12/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: CUMCONTROL, Fonte: Annunci69
... dentro di me quello svangapassere d’eccezione.
Era forse drogato? Si dice che la droga possa far perdere il controllo sull’esercizio consensuale della violenza negli atti impuri.
Il suo era per me amore o occasione di sfogare esperienze pregresse, violenze a sua volta subite?
Quella sera sulla piazzola, sbattuto sul cofano io non ebbi granché fortuna nel riflettere con riguardo e darmi così una risposta certa, poiché soverchiato da lui che mi incendiava l’ano nella più totale indifferenza al mio urlare.
Lui mi teneva i polsi e se sollevavo la testa me la percuoteva a suon di pugni, e ciò che accadde da lì a poco diede la misura dell’abominio cui mi ci ero ficcato amando il mio Koba.
Dalla corsia opposta della strada fermò una vecchia auto, ed uscì un uomo sulla quarantina.
L’uomo, che io intravvidi tra le ciglia, era alto, magro, ma dotato di cosce vigorose ed un viso dalla larga mascella. Aveva barba incolta ed un grosso cappello di lana.
Stava calando il sole e le sterpi effondevano l’umido dalla terra, e il nostro respirare si faceva vaporoso in un freddo improvviso nella piena campagna slovena.
Quell’uomo di là dalla strada, compì un semi giro attorno al mezzo, e portatosi sul ciglio opposto, sostò maneggiandosi sul davanti.
E così ne intravvidi le natiche nel fascio di una divisa agricola assai infangata. Vidi l’uomo di schiena.
Vidi le cosce spalancarsi e vidi i vapori bollenti del piscio irrorare sulla morte del mondo vegetale.
Il mio ...
... uomo che mi stava alle spalle, stava fottendomi con foga inaudita, ma d’un tratto mi tirò i capelli, reclinandomi in su, quasi che io non vedessi più quell’uomo, forse per motto di gelosia chi lo sa.
Sta di fatto, che inarcata la schiena il mio Koba infierì con brutalità sinistra che io quasi per la prima volta ne provai timore. Mai tanto strazio mi fu reso insopportabile.
Avevo il cuore che mi batteva forte. Dubitai di aver trovato l’amore, e dubitai di me stesso già che m’ero fidato del mio Koba senza titubare che forse come prezzo dell’amore potesse rendersi in contropartita il discredito di un violento.
Ero giovane e inesperto, questo non lo dimentichi mai il mio erudito lettore.
In quell’imbrunire fui pervaso dal puro terrore. Come per reazione dell’istinto allora urlai aiuto, ma di là della strada non scorsi più l’uomo pisciare, poiché io fui tenuto con forza a guardare i rami secchi degli alberi tirato per i capelli.
Quanto avevo desiderato essere fottuto fino all’esasperazione delle mie stesse viscere, ma quando in risposta a tanta brama la sorte mi consegnò i favori della esperienza vera, io mi ritrassi spaventato, e mi agitai e invocai che quello strazio potesse finire presto, fino a spingermi nel dubitare dell’amore di Koba.
Udii il passo esitante di scarponi pesanti che avanzavano sullo spiano di ciottoli, poi intravvidi la sagoma scura. Mi sentii scrutare e poi avvertii il calore di una mano nei pressi del mio entrocoscia gelato.
Poi quella ...