1. Frate martino - 5


    Data: 30/04/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... vostra eccellen… perdonate, ma non so come chiamarvi.”
    
    “Sono lo sceicco Al-Nadir, padrone di questa terra e signore dei mari che la circondano. Ma puoi chiamarmi come si usa nelle tue terre.”, disse Al-Nadir.
    
    “Sì… messere, i vostri uomini mi hanno trattato bene… Vi ringrazio”, disse allora il giovane.
    
    Al-Nadir annuì soddisfatto, poi fece cenno ad un servo e gli impartì alcuni ordini.
    
    “Vai col mio servo. – disse quindi a frate Martino – e fa quello che ti dice. Poi torna da me.”
    
    Frate Martino fece un lieve inchino, poi seguì il servo, che lo accompagnò in un locale con una grossa conca di terracotta al centro e un focolare acceso su cui era messa a scaldare dell’acqua in recipienti di rame.
    
    Il servo gli fece capire a gesti che doveva spogliarsi ed entrare nella conca. Tremando per l’imbarazzo, frate Martino si tolse gli abiti sdruciti che aveva indossato sulla nave e saltò nella conca, dove rimase impalato, coprendosi l’inguine con entrambe le mani. Celando a stento una smorfia di disgusto per il fetore che aveva riempito la stanza, il servo andò a prendere una brocca d’acqua calda e dopo averlo fatto inginocchiare gliela versò addosso, dandogli poi un pezzo di sapone e facendogli capire che doveva passarselo addosso.
    
    Non che frate Martino ignorasse l’esistenza del sapone e dell’uso che se ne faceva, era lui che in pratica non se n’era mai servito: a quei tempi l’igiene personale in occidente non era una priorità, neppure per i signori. Così il poveretto ...
    ... pasticciò un po’ con questo sapone scivoloso, finché il servo spazientito glielo strappò di mano e, borbottando chissà quali contumelie, cominciò a insaponarlo energicamente prima la testa, poi la schiena, il petto e infine, fattolo alzare e staccategli con forza le mani dall’inguine, anche il pube cespuglioso, arrivando a scappellargli l’uccello, per sgrommarlo del sudiciume che vi era incrostato.
    
    Dopo averlo insaponato e strigliato su ogni centimetro del corpo, il servo andò a prendere altre brocche d’acqua calda e gliele versò addosso per risciacquarlo.
    
    Completata la pulizia, lo aiutò ad asciugarsi con un telo di lino e infine gli fece indossare una tunica di morbido panno.
    
    Era stata un’esperienza umiliante, ma frate Martino dovette riconoscere che si sentiva innegabilmente molto più fresco e leggero.
    
    Riaccompagnatolo da Al-Nadir, il servo si lanciò in un discorso infervorato che fece più volte scoppiare a ridere lo sceicco, il quale alla fine lo congedò con un gesto della mano.
    
    Si rivolse, allora, a frate Martino:
    
    “Avvicinati”, gli disse, facendogli poi cenno di accomodarsi.
    
    Non c’erano sedie, così frate Martino si accosciò a terra, incrociando le gambe, e rimase in attesa.
    
    “Credo che vada meglio, adesso. – riprese Al-Nadir – Il mio servo era scandalizzato per… sì, per la sporcizia che ha dovuto scrostarti di dosso. Mi sono sempre chiesto come mai voi infedeli amate così poco la pulizia.”
    
    Frate Martino avvampò al ricordo di quelle mani che lo ...
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