Io e Andrea: Capitolo due
Data: 15/12/2020,
Categorie:
Trans
Autore: Trozzai Gotusva, Fonte: EroticiRacconti
... trattenere il cazzo dentro la strisciolina di tessuto. Doveva attendere che si ammosciasse, ma lui non era dello stesso parere e stava li, seduta con le mani tra le gambe, a nascondere la bestia. La attesi ed entrammo in acqua assieme. Anche in acqua eravamo come la barra di ferro e la calamita. Il magnetismo che ci attirava sembrava impedirci di stare distaccati anche per pochi minuti. Andrea stava con il bacino adeso al mio cazzo strusciandovi i glutei e attanagliandomi ai fianchi con le lunghe gambe affusolate.
Fu un impresa uscire calmando la megaerezione. Appena barzotto corsi verso il nostro rifugio e Andrea arrivò molto tempo dopo con un’aria innocente da fare tenerezza. Appena stesi, riprese ad accarezzarmi e mi regalò un pompino con ingoio da paura. Oramai davamo spettacolo. A turno, almeno un paio di persone spiavano, senza alcun ritegno si masturbavano esibendo l’eiaculazione prima di lasciare lo spazio al guardone successivo. Andrea non sembrava curarsi della cosa ed io al momento non me ne preoccupavo , a patto che non abbandonassero la loro postazione tentando di avvicinarsi.
Con la bocca piena di sborra salì verso il mio viso incollandosi alle mie labbra. Assorbimmo la razione continuando a limonare come se nulla fosse. Presi lo zainetto termico con i tramezzini e dopo lo straordinario aperitivo, consumammo il frugale pranzo. Ero felicemente rilassato e mi addormentai. Al risveglio lei era lì a guardarmi con un sorriso birichino stampato sulle labbra. ...
... Mi disse: “Hai russato come un trattore; l’uomo soddisfatto, dopo l’amore dorme”, e sorrise concludendo la sentenza. E la donna? Le chiesi di rimando. Lo osserva compiaciuta, mi rispose suggellando con un lungo bacio la sua dissertazione. Mi guarderai anche stanotte? Le chiesi. Dormirai con me dopo aver fatto l’amore come si deve su un letto vero senza nessuno che ci guardi? Si se mi vorrai e finché mi vorrai. E tornò a baciarmi.
Il pomeriggio si fece difficile per l’assoluta mancanza di privacy, che stessimo distesi a leggere o ci lasciassimo andare alle nostre effusioni, continuamente due tre persone si alternavano ai punti di osservazione e non c’era verso che demordessero. Andrea era tranquilla ma a me iniziavano a dare fastidio. Scendemmo in acqua per il bagno un paio di volte ancora e la difficoltà a far ammosciare il cazzo erano crescenti. Desideravo godere del suo corpo senza avere limiti e senza spettatori. Agognavo vederla dall’alto, inginocchiarmi davanti a quel corpo così femminile, con quel piccolo seno dai capezzoli eretti quando si eccitava e volevo leccarli oltre che titillarli senza ritegno. Quel corpo così eccitante anche se deturpato dal cazzone che lì, non sembrava nemmeno un oggetto maschile e stimolava la mia curiosità.
Decidemmo di abbandonare la spiaggia verso le diciotto, anche se il calore del sole avrebbe suggerito di fermarsi ancora coricati sulla sabbia bianca a rosolarsi o immergendosi nelle acque cristalline. Aspettavamo entrambi la nostra ...