Io e Andrea: Capitolo due
Data: 15/12/2020,
Categorie:
Trans
Autore: Trozzai Gotusva, Fonte: EroticiRacconti
... lato dei single, (dove avevo visto Lei la settimana prima). Al momento ero da solo in quello spazio. Stesi il telo e lasciai lo zainetto con le poche cose, mettendovi all’interno il pantaloncino mutandina e la canotta a muscolo. Presi l’astuccio con il cellulare ed i documenti e mi incamminai per vedere come fosse frequentata la spiaggia a quell’ora. C’era solo una famigliola con due bimbette che zampettavano sul bagnasciuga; lui era un panciuto peloso come una scimmia e lei pur essendo giovane, forse si era deformata con le gravidanze, non dimostrava certo attenzione per il fisico visto i rotoli di grasso disseminati sul corpo.
Niente di che, forse la gente sarebbe arrivata più tardi. Tornai sul mio telo e mi stesi. Non speravo certo di trovarla ad aspettarmi sulla spiaggia, del resto aveva manifestato apertamente le sue perplessità ed io stesso le avevo detto di chiamarmi qualora avesse deciso di rivedermi. Non vi posso dire quante volte quel sabato, e la domenica successiva, feci il giro avanti e indietro su quella lingua di paradiso. Ed ogni volta che tornavo a sdraiarmi sul telo, contrariato per non averla vista, sentivo bruciare forte il dolore e la delusione. Avrei dovuto immaginarlo, ma non riuscivo a darmi pace.
Tornai al lavoro quel lunedì e per tutta la settimana credo di aver consumato guardandolo, il display del cellulare, aspettando quel messaggio che non arrivava. Così il fine settimana successivo, corsi alla spiaggia per cercarla, ma inutilmente. Di lei ...
... non c’era traccia alcuna. Ero così provato da quella situazione e non mi capacitavo. Era stata una apparizione fugace e tra noi solo un rapporto sessuale durato pochi minuti. Quante altre volte era accaduto con una strafiga una cosa del genere, e di quei momenti devo forzare la mente per raccoglierne il ricordo. Perché contrariamente a tutti gli altri casi Andrea si era presa tutto quello spazio.
Domande che rimasero prive di risposta per un’altra settimana ed un’altra ancora. Quando scese la sera sull’ennesimo weekend senza vederla o avere sue notizie, stavo pensando di essermi preso un abbaglio sul sentimento che un mese prima aveva infuso una certezza. Quella creatura avrebbe raffreddato la mia quotidianità dopo averla incendiata in pochi attimi? Ero certo della chiamata, dovevo lasciarle tempo, non metterle fretta. Per fortuna non disponevo del suo numero e nemmeno la più pallida idea su dove cercarla. Così il secondo mese in attesa di Andrea partì all’insegna di aspettative che sembravano insensate di fronte a tutte le valutazioni razionali; ma ogni fibra del mio corpo ci credeva.
All’inizio del terzo mese, di giovedì durante la pausa pranzo arrivò il tanto atteso messaggio: “So che lo aspettavi, ci ho pensato tanto prima di decidere perché incontrarti mi fa paura per l’attrazione che proviamo entrambi, ma ho scelto di tentare. Se vuoi ci vedremo sabato a paradise beach alle dieci”. Risposi immediatamente con un semplice “Ci sarò, se potrai fermarti prenoterò per ...