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La versione di greger
Data: 10/12/2020, Categorie: Tradimenti Autore: RaccontiSparsi, Fonte: Annunci69
... sazietà, il mio pene faceva male dall'eccitazione. Risalì afferrandole le tette a piene mani e succhiai con forza i suoi capezzoli duri e tanto lunghi da toccarmi il palato. La munsi con forza alternando le tette finché non ne ebbi abbastanza. Era pronta ad essere scopata. Allargai la sua figa con due dita e ci appoggia sopra le mia cappella ormai violacea, lei era un lago, non aspettava altro. La penetrai lentamente fino a metà asta e mi sdraiai su di lei coprendola interamente, poi spinsi con colpo secco per fare entrare l'ultimo tratto e le sprofondai dentro fino alle palle e toccandole il fondo. Urlò di dolore, forse avevo esagerato. «Sorry. Is too much?» le chiesi. Lei mi sorrise, «No». Cominciai a spingere lentamente. Infilai le mani sotto le sue natiche e le sollevai il bacino per facilitarmi l'ingresso. Cominciai a scoparla con più decisione, i suoi gemiti si facevano sempre più forti e la sua vagina si contraeva ritmicamente. Che donna! Raggiungeva un orgasmo dietro l'altro. Mi disse qualcosa nella sua lingua, credo volesse incitarmi. Presi allora a fotterla più forte finché non raggiunge l'ultimo orgasmo. Mi inondò il pene e urlò così forte che qualcuno certamente avrà sentito. Anche io ero al limite. «Posso venirti dentro?» ero troppo su di giri per pensare all'inglese. Lei mi rispose tra i gemiti ma non capii, comunque non sembrava volersi staccare da me. Continuai a infilzarla con sempre più forza finché ...
... esplosi. Quando gli spasmi dell'orgasmo finirono mi accasciai su di lei per riprendere fiato intanto che il mio cazzo perdeva consistenza. Poi mi sfilai e mi stesi al suo fianco. Avevamo entrambi il fiatone. «Fantastico! Wonderful! You are wonderful» esclamai. Lei mi sorrise e allora la baciai. «Ti amo. I love you. I'm Greger» non connettevo i pensieri. Mi rispose nella sua lingua ma capii che si chiamava Marta. «I'm Marta» rimarcò. Dopo un po' si alzò e raggiunse l'acqua e io le andai dietro. Avevo trovato il passatempo della vacanza e non volevo lasciarmelo scappare. Pensai alla mia ragazza… beh, tanto non l'avrebbe mai saputo (sempre che non legga questa storia. Argh!) «Possiamo rifarlo anche domani?» dissi. «Can we do it again tomorrow?» corressi, «In my room?». Lei sembrò annuire; ma certo che aveva annuito. Le presi il mento voltandola verso di me e la baciai a lungo, intanto le mie mani apprezzavano ancora il suo corpo e la sodezza delle sue poppe. Poi uscii dall'acqua, mi rimisi il costume e me ne andai salutandola con un gesto. Tornai nella mia stanza e mi lavai, poi crollai sul letto. Il pomeriggio successivo la rincontrai. Senza dire una parola, tanto erano superflue, la presi per mano e la condussi nella mia stanza. Scopammo per tutto il pomeriggio. Raggiunsi l'orgasmo più volte e lei mi concesse di venirle dentro ogni volta; almeno credo, non capivo cosa dicesse. Alla fine, stremati e con un inglese traballante riuscimmo anche a ...