L'infermiera professionale
Data: 09/12/2020,
Categorie:
Lesbo
Autore: Liliana1980, Fonte: Annunci69
L’avventura che vi voglio raccontare oggi, la dedico a Nicole, una meravigliosa e dolcissima infermiera professionale, ma non anticipiamo il racconto.
L’ho conosciuta nel Centro Traumatologico, dove mi hanno portata dopo l’incidente automobilistco., Quando fui dichiarata fuori pericolo, mi trasferirono in una cameretta (grazie a papá che aveva un’assicurazione privata), questo significava che avevo lasciato l’unità di terapia intensiva.
Ora vi starete chiedendo cosa ci facevo in un Centro Traumatologico,semplice,avevo fatto a pugni con un guardarail e ha vinto lui.
Ma andiamo avanti.
Ero si fuori pericolo, ma mi tenevano sedata, ed in un continuo dormiveglia,per non farmi sentire dolore,ma anche,almeno penso, affinché non mi rendessi conto di come ero ridotta.
Non sentivo, ne vedevo nulla,tranquilli,non ero ne sorda ne cieca.
Dopo qualche giorno,finalmente l’udito tornò.
Ancora qualche giorno e potei tenere aperto un occhio per il tempo sufficiente affinché vedessi dove mi trovavo.
Infine, ripresi coscienza del mio corpo,avevo le gambe e le braccia ingessate,almeno questa era l’impressione,poi scopersi che era un bendaggio rigido,affinché non le muovessi.
Un occhio bendato alla moda dei pirati e l’altro con un bell’ematoma,in poche parole avevo un bell’occhio nero.
Decine di botte di cui avevo perso il conto.
Del viso, non avevano il coraggio di parlarmene, ne io per scaramanzia chiedevo qualcosa, ne ho mai chiesto uno specchio,ma dalle ...
... facce che vedevo a cominciare da Mamma,Papà,Cinzia,Zia e parenti vari,quando venivamo a trovarmi, mi ero già fatta un'idea precisa,si,avevo preso una bella massacrata da quell’incidente.
Ah! dimenticavo, sentivo un fastidio alla passerina, mi dissero che avevo un catetere per fare la pipì,visto che non potevo alzarmi, insomma ero conciata ben bene.
Avrei voluto chiedere cosa avevo, ma non riuscivo a parlare, la bocca era bloccata, a dir la verità, non era la sola cosa che non riuscivo a muovere.
Ma non voglio annoiarvi con tutte le mie magagne e i vari dolori, perciò facciamo un bel salto di circa 30 giorni, tanto a voi non interessano e poi parlare di ospedale e doloroso per me,posso immaginare quanto vi annoiareste a leggermi,sinceramente ci sono tante cose da dire,ma penso siano storie che a voi non interessano.
Però qualcosa vi voglio raccontare, lo faccio per ricordarmi di una dolcissima persona,Nicole,una delle infermiere professionali del centro traumatologico.
Cominciavo a migliorare, mi avevano tolto il catetere,riuscivo a parlare e mangiare cose solide e non frullati vari,insomma in qualche modo stavo tornando alla vita.
Immagino sarete curiosi di cosa desidero raccontarvi.
Parliamo delle infermiere, ora non voglio paragonarla a degli angeli,ma ci vado vicino, ci vuole tanta passione per fare quello che fanno e credetemi non lo fanno solo per lo stipendio, ma soprattutto tanta pazienza per sopportare alcuni pazienti che lo sono solo di fatto,ma ...