Surfin' - 4
Data: 07/12/2020,
Categorie:
Etero
Autore: Browserfast, Fonte: EroticiRacconti
... fatti un bel recap, ché un anno senza cazzo mi pare decisamente troppo. Lo meriti tu e se lo merita lui. Poi sia quel che sia, lasciatevi il giorno dopo o fate dei figli, amen.
Chiaramente non le dico nulla di tutto questo, perché a una ventina di metri compare Gretchen. La prima cosa che noto è che è vestita esattamente come quando è uscita per andare all'appuntamento con il tedesco. Ma è improbabile che abbiano scopato fino a poco fa, quello c'ha un'altra vita, in fondo. “Dammi una mano a portarla a casa, è proprio partita”, le dico.
Veronica è talmente ubriaca che le chiavi di casa nella borsa gliele dobbiamo trovare noi. Per fortuna abita al pian terreno. Mi domando se non sia il caso di entrare e aiutarla almeno a slacciare le stringhe degli scarponcini, cosa che guardandoli mi sembra complicata. Ci congeda con effusioni lente e esagerate: due lunghi baci a stampo sulle guance a me, un abbraccio a Gretchen come se dovesse partire per una guerra.
Mentre torniamo - poche centinaia di metri a piedi - Gretchen rompe il silenzio dicendomi "non mi chiedi come è andata?". Mi metto a ridere: lo posso pure immaginare com'è andata, senza bisogno che me lo dica lei. Poiché però non sono molto nello stato d'animo di ascoltare confessioni erotiche che non siano le mie, cerco di restare sullo scherzo e le rispondo "io piuttosto mi chiedo come avete fatto a trovare una camera libera in questi giorni". "Un colpo di fortuna, non lo so, ha fatto tutto lui, sai di cosa sono ...
... capaci quando vedono...". Me lo dice con un po' di ironico fastidio, almeno a me così sembra. Quello di cui invece sono stracerta è che la voglia di raccontarmi tutto le esce dagli occhi.
- Non è stato male. Hai ragione tu, forse un po' boorish e un po' troppo irruento, mi è letteralmente saltato addosso, si vede che aveva voglia, chi lo sa... ma comunque non è stato male.
Continuerebbe a raccontare di sicuro, ma arrivate all'ostello la freno: "Devo farmi una doccia, Gre, sono piena di sabbia". "Sì, la faccio anche io, quando se n’è andato mi sono addormentata in camera ma non mi sono lavata".
Stranamente, mentre saliamo e poi recuperiamo le cose per la doccia, il racconto del suo pomeriggio trasgressivo va in pausa. Riprende solo, e in modo diverso, mentre percorriamo il corridoio in ciabatte, coperte solo delle t-shirt e con asciugamani e borsette nelle mani.
- E tu? Che hai fatto? - domanda a bassa voce.
- Nulla di particolare, la festa sulla spiaggia era un po' una delusione ma non sono stata male. Ci divertiremo di più domani sera - rispondo.
- Non avresti voluto divertirti stanotte?
- Cioè?
- Ho visto come abbracciavi la cameriera, come la accarezzavi - dice - e non mi sembrava che le dispiacesse.
Ora che me lo fa notare, ammetto che è vero. Non solo sostenevo Veronica, ma la abbracciavo e le accarezzavo il braccio. Se lei poi ne fosse consapevole e lo appressasse non lo so, non so nemmeno quali fossero le mie intenzioni, figuriamoci le sue.
- ...