1. Surfin' - 4


    Data: 07/12/2020, Categorie: Etero Autore: Browserfast, Fonte: EroticiRacconti

    La festa sulla spiaggia non è una vera festa. Musica a basso volume, tapas, vino, superalcolici qua e là. Gruppi di ragazzi e ragazze seduti sulla sabbia, un falò, pochi che ballano. Una delusione da una parte, una cosa inaspettata e placida dall’altra. Sembra fatta apposta per prendere una lenta rincorsa in vista di domani sera. Oppure per raffreddare l’eccitazione che mi sento ancora dentro. E forse è meglio così.
    
    Mutandine bagnate e voglia di masturbarmi. Mi dicevo mentre ero per strada che se avessi trovato un posto tranquillo sarei pure stata capace di fare sta pazzia, E’ stato fantastico ma è durato troppo poco. Mi risuonava ancora nelle orecchie la voce concitata del portoghese, Vitor o Victor che sia, nella profonda penombra della barca. "Down, down, down!", fino a ritrovarmi precipitata sul pavimento, la mia risatina isterica che dura un attimo, il tempo necessario a lui sfogarsi nella mia bocca. Con la mia testa tenuta ferma, come se volesse impormi l'ingoio temendo che lo schifassi. Non ci pensavo proprio, però sentirselo imporre è stato bello. Il brivido che sento ancora addosso provocato dal suo sospiro - "puta" - mentre glielo ripulivo coscienziosamente. Che se me lo avesse detto mentre mi scopava forse sì che sarei venuta. Forse avrei preferito i suoi schizzi in faccia, ma in fondo è stato meglio così, abbiamo evitato chiazze imbarazzanti. Ecco il ragionamento folle, fatto tra me e me una volta rimasta sola. Voi non li fate mai sti pensieri?
    
    Tutto viene ...
    ... invece spazzato via, come per incanto, dall’immagine di assoluta tranquillità che la spiaggia mi offre. Mi passa persino la voglia di fare l’oca con qualche sconosciuto e sento la fame. E certo, non ho quasi mangiato un cazzo tutto il giorno.
    
    Faccio incetta di tapas su un piattino e prendo una birra, mi aggiro un po’ finché vengo letteralmente fagocitata dal gruppo di ragazzi intorno al falò. Vogliono semplicemente fare amicizia, invitarmi a godere un po’ di tempo con loro, con la loro chitarra e la loro compagnia. Una ragazza mi fa posto e mi sorride, mi chiedono da dove vengo. Sono tutti svedesi. Tra chiacchiere e canzoni mi ritrovo anche a pensare “che gente meravigliosa”. E’ davvero la pace dei sensi.
    
    Resto lì per quasi tutta la sera, finché vedo Veronica in lontananza. Mi alzo per andarle incontro ma dopo pochi passi vedo che è stata intercettata da Felipe, il maestro di surf. Non mi ero nemmeno accorta che ci fosse. Mi blocco, conosco la passione, del tutto giustificata, della mia amica cameriera per quel figaccione. Non sento ciò che dicono ma non ce n'è bisogno: il linguaggio del corpo, i suoi movimenti, parlano per lei. Per un attimo la invidio, spengo il cervello e mi dico che con lui non sarebbe male farlo a letto, tutta la notte. Ammazzami, oltraggiami. La voglia di masturbarmi ritorna prepotente. E' solo un attimo, appunto, ma lo sbandamento lo sento eccome. Potrebbe andare avanti per chissà quanto, se non arrivasse qualcosa, o meglio qualcuno, a infrangere ...
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