1. Sogno di una notte di mezza estate


    Data: 29/04/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... conosceva, cominciava a mettergli addosso una certa inquietudine. Non che avesse paura del buio o dei fantasmi, né che ci fossero animali pericolosi, ma la luna era andata abbastanza oltre e a malapena riusciva a scorgere il biancore della strada sterrata, chiazzato qua e là dalle macchie scure dell’erba, che era cresciuta nei punti meno calpestati. Si guardò un’ultima volta attorno, prima di riprendere la via di casa, ma qualcosa catturò la sua attenzione. Strizzò gli occhi, cercando di vedere nel buio, mentre tendeva spasmodicamente l’orecchio per cogliere il minimo fruscio: sul momento non vide, né sentì niente di particolare; ma all’improvviso colse un leggero bagliore e un’ancor più leggera melodia, come un suono armonioso di flauti, che proveniva dalla direzione verso cui stava andando prima.
    
    Gli si drizzarono i capelli e avrebbe voluto darsela a gambe, ma nello stesso tempo la curiosità o chissà cosa lo tenevano inchiodato sul posto.
    
    E intanto il chiarore cresceva, la melodia si faceva sempre più vicina.
    
    “Ma che diavolo sta succedendo?”, si chiese.
    
    Che fossero gli adepti di qualche strampalata setta esoterica… sapeva che ce n’erano in zona… tipi strani, che cercavano di ricreare gli antichi riti dei tempi pagani… doveva essere così, doveva essere qualcuno che… Ma chi? e cosa volevano celebrare? Poi capì e la sua inquietudine divenne paura:
    
    “Cazzo! ma è la notte di mezza estate… - disse con un brivido - La notte delle fate…”, e tutte le antiche storie, ...
    ... di cui pure si era nutrito da ragazzo, gli tornarono di colpo alla mente.
    
    La notte delle fate… in cui Oberon e Titania escono dal loro palazzo sugli alberi per accendere i fuochi di Beltane, i fuochi per la festa del solstizio... La sua mente di uomo adulto e razionale si rifiutava di accettare quelle favole d’altri tempi, ma il chiarore si faceva sempre più evidente in fondo alla strada, il suono dei flauti sempre più vicino…
    
    Che fare? La ragione gli suggeriva di scappare via, di allontanarsi al più presto da quel luogo, chiunque fosse quella gente e qualunque cosa avessero intenzione di fare; ma la curiosità lo teneva inchiodato lì… non riusciva a risolversi. Alla fine, con un balzo, corse a nascondersi dietro alcuni cespugli ai margini della strada e rimase in attesa.
    
    Ed ecco, poco dopo, il corteo sbucò dal fondo della strada e Phil si appiattì ancora di più nel buio, mentre le prime fate vestite di nuvole avanzavano, spargendo attorno petali di rosa; dietro di loro elfi, ninfe e folletti danzavano al suono dei flauti e illuminavano la strada con le loro lanterne di lucciole. E infine veniva il carro reale, trainato da agili cerbiatte: su di esso sedeva Titania, circonfusa di luce e bellissima nel suo vestito di tela di ragno; al suo fianco Oberon, pressoché nudo nella sua clamide allacciata sulla spalla, che gli lasciava il fianco interamente scoperto.
    
    Phil era estasiato: i suoi occhi erano affascinati dalla visione della regina Titania, le cui grazie erano ...
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