Se me lo dicevi prima …. - Racconti Erotici

Se me lo dicevi prima ….

... urla e geme ma solo di piacere.

“Hai visto che bella mazza? Non ti ecciti di fronte ad una scopata così meravigliosa? Non sei contento che io stia godendo con tanta passione? Dai non fare lo stronzo; tra poco saremo a casa e farò impazzire anche te; non credevo proprio che fossi così bigotto; ero venuta per una scopata, ma tu la fai diventare una tortura. Rilassati, maledetto!”

“Senti, troia, tu sei libera di fare la puttana come quando e con chi ti pare; io sono libero di chiedervi di andare altrove a scopare, perché non mi va la parte del guardone; lo capisci o devo diventare violento, per spiegarlo?”

“E che cazzo! Va bene, Guido, andiamocene sul letto, il chierichetto qui non vuole assistere alla nostra goduria!”

Si allontanano nudi e a coda ritta; spariscono dietro la porta e si sentono i rumori di una battaglia ripresa; Marco sta valutando se aspettare Ornella per poi licenziarla o se andare via, insalutato ospite, lasciandola alle sue gozzoviglie; è feroce, non per la scopata che avrebbe potuto anche coinvolgerlo, in certe condizioni; ma per la massa di perversioni che sono emerse e perché si sente, alla fine, la gallina dalle uova d’oro spennata da una puttana abituata a scopare senza limiti.

Prima che possa prendere una decisione, la porta si apre e lascia entrare una ragazza assai bella, dai capelli biondi, lunghi e sciolti sulle spalle, viso dolcissimo con occhi color mare, bocca ben disegnata, seno prorompente e fisico da modella.

“Marco! Che ci ...

... fai tu qui?”

“Lucia?! Ho accompagnato Ornella che evidentemente aveva una voglia arretrata di scopare con Guido.”

“Ah, quindi la troia è tornata per imporre il suo diritto di precedenza? Che stronza! Arriva a qualunque bassezza per imporre il suo potere! Dove sono, adesso?”

“In camera, mi avevano abbastanza nauseato coi loro racconti!”

“Capisco! Hanno rivangato le loro grandi scopate … Senti Marco, non devo neppure dirti che mi hai sempre appassionato; non parlo di vendetta ma di un riequilibrio; ci staresti ad una scopata con me? Non voglio coinvolgerti o creare situazioni nuove; solo rispondere colpo su colpo. Ti va?”

“Se mi chiedi di fare l’amore e non il sesso bestiale che puoi sentire anche tu da quella porta, mi piaci e mi sei sempre piaciuta, lo sai bene; ma dove andiamo?”

“Lo stronzo ha una camera vuota, dove io tengo il tavolo da disegno e alcune mie cose; c’è anche un divano letto; ci si fa benissimo l’amore, se è quello che cerchi.”

La prende per mano e si lascia guidare; apre una porta e si trovano in una sala ampia, luminosa, con un tavolo da disegno, mucchi di fogli liberi e arrotolati, il classico di una disegnatrice; il divano è lungo una parete; a lei bastano pochi gesti per aprire un letto da quasi due piazze; lui la prende per la vita e la stringe a se, mentre le labbra si divorano, i corpi si attaccano, dai seni prorompenti sul torace muscoloso al ventre morbido contro quello del maschio, dal pube spigoloso alle cosce piene.

“Dio ...