1. Sorpresa - cap. III


    Data: 27/11/2020, Categorie: Prime Esperienze Gay / Bisex Autore: maschioXmaschi, Fonte: xHamster

    ... Andrea.
    
    "Poco dopo gli esami di maturità, la sua famiglia si trasferì di nuovo, a causa del lavoro del padre, ed io mi iscrissi all'Isef, perciò, ci perdemmo di vista."
    
    "Ma mentre eri con questo Cosimo, avevi anche altre avventure?" mi chiese Marco.
    
    "Sì, però, le prime avventure le ebbi circa un anno dopo che era successo con Cosimo, cioè quando avevo già compiuto diciassette anni."
    
    "E ne hai avute tante, di avventure, zio?" chiese Marco.
    
    "Beh, abbastanza... ma mai nessuna veramente duratura, realmente seria."
    
    "E dopo Cosimo, hai avuto qualche altra relazione un po' più lunga? Qualcosa di bello?" chiese Andrea.
    
    "Sì. Ero al secondo anno dell'Isef. Era luglio e papà e mamma, cioè i vostri nonni, erano andati a fare una crociera, vostra madre era andata in ferie in Irlanda per perfezionare il suo inglese e così io ero a casa da solo. Una sera, avevo deciso di andare a mangiare una pizza in una pizzeria in cui avevano un forno a legna, così uscii di casa ed andai, a piedi, verso la stazione.
    
    "Stavo passando proprio sotto i portici della stazione, quando un ragazzo di colore mi fermò per chiedermi se potevo indicargli un posto dove si potesse mangiare spendendo poco perché, mi spiegò, gli avevano rubato la carta-assegni ed aveva pochi liquidi con sé. Era un ragazzo più o meno della mia età, decisamente bello e con un'aria simpatica, così, senza doppi fini, lo invitai a venire a mangiare la pizza con me, dicendogli che gliela avrei offerta io. ...
    ... Accettò."
    
    "In pizzeria, chiacchierammo. Seppi che suo padre era nato ad Ancona ed era un tecnico in una ditta che in passato aveva costruito acquedotti in Africa. Così lì, precisamente in Senegal, aveva conosciuto una donna nera, se ne era innamorato, si erano sposati ed era nato lui, poi altri tre fra fratelli e sorelle. Lui, che si chiamava Simon, aveva fatto le scuole in Italia, dove si trovava molto bene, e mi disse anche che lui ormai si sentiva italiano. Mi spiegò che frequentava l'università a Urbino, ma che in quei giorni era venuto qui perché aveva intenzione di trasferirsi nel nostro Politecnico e di studiare qui."
    
    "Allora, gli chiesi se avesse un posto dove passare la notte, se avesse già prenotato e pagato un albergo, ma lui disse di no. Sapendo che era senza soldi, e poiché mi era simpatico, gli spiegai che io ero a casa da solo e gli proposi di venire a dormire a casa dei miei."
    
    "Speravi di poterci fare qualcosa?" mi chiese a questo punto Marco.
    
    "Beh, no, non proprio. Semplicemente m'era simpatico, era in difficoltà e pensavo di dargli una mano. Non è che solo perché uno mi attrae, io automaticamente ci provi, inoltre, Simon non mi aveva per niente dato idea di essere gay, e anche se lo fosse stato, che io fossi il suo tipo."
    
    "Comunque, dicevo, Simon accettò volentieri, così lo portai a casa con me. Gli chiesi se volesse farsi una doccia e gli diedi un mio accappatoio. Quando uscì dal bagno, avvolto nel mio corto accappatoio di cotone, venne a sedere sul divano ...
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