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Splendi per sempre
Data: 17/11/2020, Categorie: pulp, Autore: lewarcher, Fonte: EroticiRacconti
... affusolato di un cane. Do un’accelerata come un pazzo di traverso nel parcheggio, finisco a fari spenti sotto una tettoia, mi tiro su Liliana a cavalcioni, le sfilo via il maglione dalla testa e dalle braccia e stringendole forte la schiena mi metto a mangiarle le tette. Diocristo! morirei sopra le tette di Liliana… Via via che attorciglio la lingua roteando sulle areole raggrumate, la mia foga si trasforma in desiderio di sentirla godere. Mi sbottona i pantaloni liberandomi un cazzo da spavento, me lo sega con due mani mentre inizio ad ansimarle con la bocca semiaperta su una tetta, ma conservo un minimo controllo che mi basta per scacciarle via l’anfibio da un suo piede… e poi dall’altro. Mi tiro su in inginocchio sul sedile di guida rovesciando lei di schiena su quello del passeggero e a gambe all’aria la sbarazzo dai jeans e le mutande tutto insieme. La figa scartocciata si distende in un invito, spalancata nel richiamo più antico della lussuria. La mia cappella tremola oltre il pugno stretto a morsa, la conduco dentro il soffice bollore del vestibolo, obbligando le mucose vaginali a dilatarsi… Balugina negli occhi della giovane la sfida o la minaccia della femmina che elegge il suo compagno. Affondo tutto il cazzo nel suo corpo, la mia cappella gode ogni piacere, le palle mi si ingorgano in fermento, Liliana emette un rapido sospiro… L’abitacolo è angusto, ma noi siamo bravi. L’infinito struggimento della sera, silenzioso e buio, là fuori, è abitato da nessuno (crediamo). Liliana è appena più che una ragazza esattamente come allora Maddalena. La mia carne viva la percuote nelle fradice interiora con furore assurdo e senza senso. Lei grida, mi pianta un suo piede nudo nel petto, sull’albero delle mie cicatrici. Chino la testa, succhio il suo alluce, vengo. CONTINUA (forse...)