1. Franca, elegante signora iii


    Data: 27/04/2018, Categorie: Tradimenti Autore: stuzzicami, Fonte: Annunci69

    ... da qualche parte in giro per il pianeta”.
    
    “Perché temi possa arrivare a rovinarti la festa?” Aggiunse sorridendo... e al contempo dischiudendo nuovamente le gambe. Nel farlo sollevó a sufficienza la veste da ripropormi la irresistibile visione del suo fiore.
    
    Trasalii.
    
    “Macché no, ero solo curioso, non sapevo fossi sposata”.
    
    “Non sai nulla di me e va bene così” replicó finendo lo scotch nel suo bicchiere.
    
    Poi si alzó e si avvicinò a me, fino a giungermi dinnanzi. Potevo percepire il suo odore, i suoi profumi. Si alzó la veste: avevo la sua splendida pelliccia scura ad un palmo dal naso... il sangue mi ribolliva nelle vene, non avrei potuto resistere oltre, troppa la tentazione di gustarmi il frutto proibito... lei mi anticipó e con fare deciso mi sbattè letteralmente in faccia la sua passera vogliosa.
    
    “Mangiamela dai, mi sembra di ricordare fossi bravo con la lingua” mi disse carezzandomi i capelli e spingendo il pube contro il mio viso, riempiendomi la bocca della sua fica. Strusciava il pube su di me, si concedeva vogliosa, aperta...
    
    Persi i sensi, in senso figurato, nel vortice di lussuria della sua deliziosa vagina. Annusavo, leccavo, assaggiavo, gustavo e succhiavo tale succulento frutto del piacere. Comandava lei, come sempre e danzava con il ventre sul mio viso come se non vedesse l’ora, come se non volesse altro che farsi gustare. Venne e io bevvi. Gustai ogni goccia di quella meravigliosa femmina. Quasi mi soffocò quando godendo si lasció andare ...
    ... su di me. Che bontà, che donna.
    
    “Ora vieni” mi disse e, prendendomi per mano, mi trascinó appresso a lei su per le scale. Mi portó in camera da letto, una camera che pareva una suite tanto era grande e dotata di ogni confort. Mi spinse sul letto e mi spoglió. “È tanto che non succhio un bel cazzo” mi sussurró sfilandomi gli slip e riempendosi subito la bocca con il mio batacchio già proteso verso di lei. Aveva voglia, sì, si sentiva ad ogni lappata, ad ogni succhiata... che maestria, l’arte della fellatio è pratica assai complicata e Franca ne era degna interprete contemporanea. Leccava, succhiava e poi si riempiva la bocca infilandosi il glande in gola con estrema facilità. E mi guardava con quell’espressione da vacca cui non si può resistere. Venni, annunciandole il mio arrivo e lei intensificó ulteriormente ritmo e suzione bevendo con ingordigia ogni goccia del mio piacere di lei. Leccó e succhió a lungo, ancora e ancora, anche dopo l’orgasmo, ripulendomi completamente la verga che, per forza di cose, tornó presto sull’attenti. Troppa carica erotica.
    
    Troppo eccitante questa femmina.
    
    “Ora lasciami fare” mi sussurró montandomi addosso e impalandosi su di me.
    
    Entrai in lei e subito il calore della sua tana mi avvolse regalandomi un’estasi sensoriale. Cavalcava con esperienza e disinvoltura, le lasciai dettare il ritmo per una decina di minuti, salvo poi prendere le redini del gioco e iniziare a infilarla io, forte, deciso, in profondità, come si conviene. Fendenti ...