1. Franca, elegante signora iii


    Data: 27/04/2018, Categorie: Tradimenti Autore: stuzzicami, Fonte: Annunci69

    Continua dai precedenti due capitoli
    
    ... Quella sera non riuscii a togliermi dalla testa la voglia di lei.
    
    Mi masturbai a lungo, feci un paio di docce ma nulla... forte e insistente rimase nella mente l’immagine e il sapore di quella fascinosa donna che mi aveva concesso il privilegio di cotanto luculliano, ancorché intimo, banchetto.
    
    La tentazione di scriverle svanì quando il sonno mi colse e caddi svenuto tra le braccia di Morfeo.
    
    L’indomani mattina, tuttavia, col risveglio, il primo pensiero fu ancora per lei, di lei, così come la prima immagine fu quella della sua meravigliosa orchidea e, in men che non si dica, nuovamente l’erezione fu improvvisa e prepotente.
    
    Doccia, colazione, ufficio e affari mi distolsero un po’ da quell’immagine, da quel pensiero, da quella desiderabile ed eccitante donna autoritaria.
    
    La sera, però, prima di chiudere l’ufficio per tornare a casa le scrissi una mail. “L’aperitivo fu oltremodo gradito, sarei entusiasta di banchettare ancora e meglio, che ne dici di una cena?”. Di nuovo trascorsero i giorni e poi le settimane senza che ricevessi sue per cui dopo un po’ finii anche per dimenticarmene, o meglio per non pensarci più.
    
    Passarono i mesi ed era inizio giugno, un sabato sera di inizio giugno, quando sentii insolitamente dallo smartphone il suono che segnala l’arrivo di una mail.
    
    Lì per li non ci feci caso quando poi però pensai all’inusualità nel ricevere una mail alle ventitrè passate e per giunta di sabato ...
    ... sera.
    
    Così presi il cellulare, aprii la mail e scoprii che era lei.
    
    “Ciao Marcello, come stai? Io sono rincasata ora da una settimana di lavoro pesante. Non ho ancora cenato. Tu? Mi vieni a fare compagnia? Un bacio Franca” e, in calce alla mail, come l’altra volta, un indirizzo.
    
    Non avevo ancora terminato di leggere il testo della mail che, anche se apparentemente infastidito dal suo voler sempre comandare la situazione, prendere e posare, già sapevo cosa sarebbe successo.
    
    Mi feci una doccia, indossai una camicia e un paio di jeans presi una bottiglia di Dompe e dopo una mezz’ora ero da lei.
    
    Suonai e sentii un forte “Dlin dlon” riecheggiare all’interno della casa.
    
    La regale dimora era immersa in un quartiere residenziale e aveva un imponente ingresso simile a quello proprio delle ville Palladiane. Dopo una decina di secondi la porta si aprì, e mi apparve una figura minuta, quella che poi scoprii essere la donna di servizio.
    
    “Buonasera sono Marcello, c’è la sig.ra Franca?” chiesi con educazione e decisione.
    
    “Prego, la signora la sta aspettando: mi ha detto di farla accomodare in sala. Lei arriverà non appena pronta”. E così mi accompagnò in una ampia sala con numerosi divani e un grande camino di marmo al centro.
    
    Lasciai la bottiglia di champagne alla donna di servizio, prima di accomodarmi su uno dei tanti divani sistemati dinnanzi al camino. Trascorsero pochi minuti e poi la sentii arrivare. Era lei: Franca.
    
    “Che bello rivederti” mi disse... avvicinandosi ...
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