1. La luce dei miei occhi


    Data: 13/11/2020, Categorie: Incesti Autore: mimma_goose, Fonte: RaccontiMilu

    ... quel momento mi accorgo che non ci sono i miei boxer. Mi guardo in giro e li vedo appesi ad un gancio assieme alle sue mutandine appena lavate. Non so cosa pensare’ Il cazzo &egrave ancora gonfio e c’&egrave un solo modo per farmelo passare. Lo impugno e inizio a muovere la mia mano per tutta la sua lunghezza, immaginandolo stretto dentro’ dentro’ No! Non dentro di lei! Non voglio! Tutto ma non lei! Non la mia piccola’ Ma la mia immaginazione va proprio lì. Il mio cazzo dentro Marina, che gode assieme a me, che mi cavalca col suo seno che si muove su e giù’ E poi vengo. Il mio sperma schizza sulla parete della doccia, ma l’acqua lo lava subito via. Picchio esasperato le mani chiuse sul muro e quasi mi viene da piangere. Non posso continuare così. Ed &egrave solo il primo giorno! Che supplizio che sarà per me questa vacanza’ Ma non devo cedere. Non mi prenderò Marina. Marina non può diventare la mia donna. Ma’ ma col cazzo non si ragiona. Ha un cervello tutto suo. &egrave una cosa che sanno tutti. Finisco di lavarmi ed esco già vestito. Anche Marina &egrave già pronta. Ha riordinato le sue cose e in giro non c’&egrave nulla. Ogni cosa &egrave al suo posto. Prende lo zainetto dall’armadio, toglie le carte che le serviranno in biblioteca, afferra il cappotto e usciamo per andare a cena. Durante tutta l’uscita non facciamo che parlare per decidere che monumenti visitare e la serata passa tranquilla. Fa troppo freddo per restare fuori e ce ne torniamo subito in camera. Riaccendo ...
    ... il caminetto, che metto al minimo, e sposto i divanetti in modo da restare seduti a goderci il calduccio. Accendo anche la TV su un notiziario ma abbasso quasi del tutto il volume. Marina riprende in mano il suo libro e si mette a studiare. Io, invece, passo lo sguardo tra le notizie che scorrono sui banner alla TV e il cellulare cercando di far coincidere orari dei mezzi pubblici e ingressi a musei vari. Alla fine perdo la pazienza e prenoto un taxi per domani mattina per portarci almeno in città. Ore dopo, metto la sveglia al cellulare, spengo la TV ed il caminetto e ce ne andiamo a dormire. Solitamente io dormo solo con i boxer, ma dovendo dormire nello stesso letto con Marina, mi metto almeno i pantaloni del pigiama e mi tengo addosso la maglietta. Anche Marina si mette un pigiama lungo, non troppo pesante. Mi addormento quasi subito. E quando mi sveglio la mattina dopo, mi accorgo che io e lei siamo abbracciati stretti. Non me ne ero neanche accorto. Lo avevo fatto nel sonno. Sorrido all’idea, inizialmente. Ma poi inizio a pensare alle conseguenze che potrebbe avere un tale gesto. Non ho nessuna intenzione di muovermi, anche perché rischierei di svegliarla. E poi si sta così bene’ con lei che mi dorme tra le braccia. Un piccolo anticipo di quello che potrebbe essere il nostro futuro. No! Non lo puoi fare! Marina &egrave tua nipote!, continuo a ripetere a me stesso. Non lo posso fare. Non posso cedere. Ma &egrave così bello svegliarsi con lei tra le mie braccia’ Molto, ...
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