1. Laggiù nel far west - 4


    Data: 06/11/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... emissioni, per cui non tardò molto che Buck raggiunse il traguardo e si trovò con l’uccello saldamente inchiavardato nel culo di Ted.
    
    Stette un poco a godersi quelle nuove sensazioni, così diverse da quando aveva scopato una figa… Era tutto così stretto… così caldo… Quasi non riusciva a capacitarsi che stava inculando l’amico… Si portò la mano all’inguine e si tastò alla base del cazzo, verificando che era effettivamente immerso come una spada nella carne fremente, e percorse con la punta delle dita l’intera, enorme circonferenza dell’apertura.
    
    Provò un qualche rimorso per la sofferenza che stava infliggendo all’amico? Vorrei poter dire di sì, ma la realtà è che in quel momento ogni sua capacità intellettiva era del tutto offuscata dall’adrenalina che la libidine gli pompava nelle vene e dall’urgenza di godere, di arrivare a quell’orgasmo che si sentiva fibrillare internamente lungo tutta l’asta del cazzo.
    
    Stringendo a sé l’amico, lo rigirò, ponendoselo sotto, e provò a dare i primi colpi di pompa. Il gemito prolungato di Ted, che si sentiva straziare dal dolore, lo indusse a fermarsi un momento e a cercarne le labbra, quasi volesse farsi perdonare con un bacio la sofferenza che gli stava procurando. Ma ancora mentre le labbra erano incollate le une alle altre e le lingue danzavano avvinghiate fra di loro, Buck riprese a muoversi avanti e indietro, dapprima in maniera pressoché impercettibile, poi con sempre maggior foga, incurante dei gemiti e delle proteste di ...
    ... Ted, che si sentiva quasi tirar fuori l’intestino, ogni volta che Buck lo estraeva.
    
    Ma per sua fortuna, Buck era troppo eccitato per durare a lungo: bastarono pochi minuti perché l’orgasmo gli esplodesse nelle palle e un’incredibile quantità di sborra si eiettasse fuori, dilagando nell’ano devastato.
    
    Quando tutto fu finito, Buck rimase tremante, svuotato di ogni energia, che stringeva fra le braccia un Ted altrettanto distrutto e gli sussurrava tenere parole all’orecchio, mentre l’uccello gli si andava via via smollando, fino a sgusciar fuori da solo, seguito da un filo di siero lattiginoso.
    
    A questo punto, Buck si riscosse: si scostò dall’amico e finalmente, dalle lacrime che gli rigavano il volto, si rese conto della portata di quanto era successo, di quanto aveva fatto.
    
    “Ti ho fatto così male?”, chiese con voce incrinata dal rimorso.
    
    “Sì…”, mormorò l’altro, fissandolo con una luce dura negli occhi.
    
    Il mondo sembrò crollare addosso a Buck, che, abbracciandolo forte:
    
    “Perdonami, tesoro… perdonami ti prego… Non so cosa mi ha preso…”
    
    “Ti ha preso che sei un bastardo!”, reagì Ted, spingendolo via.
    
    “Non fare così, ti prego…”
    
    “Non provarci neanche! E toglimi le mani di dosso!”
    
    Buck si ritirò da una parte del letto, avvilito.
    
    “Non mi ami più, allora?...”, mormorò.
    
    Ted lo fissò a lungo, mentre la durezza del suo sguardo si andava ammorbidendo.
    
    “E come potrei?”, bisbigliò alla fine con dolcezza, tendendogli le braccia.
    
    Passarono il resto ...