1. Laggiù nel far west - 4


    Data: 06/11/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    Quella notte, per tutta la notte, fecero l’amore con tenerezza, con convinzione, quasi volessero riprovare e riconfermare i piaceri e le emozioni vissute nelle ultime ore. E la verifica fu soddisfacente, se l’alba li sorprese ancora abbracciati a carezzarsi.
    
    Quando si svegliarono nel tardo pomeriggio, però, ebbero un’amara sorpresa: l’esterno della capanna era imbiancato da uno spesso strato di neve. Passato il primo empito di gioia infantile alla vista della bianca distesa immacolata:
    
    “Cazzo! e adesso?”, esclamò Buck.
    
    Ted lo guardò senza capire.
    
    “I passi... se già non lo sono, fra poco saranno impraticabili… Rischiamo di rimanere bloccati chissà dove…”
    
    “Hai ragione… - fece Ted - E anche se fossero praticabili, non possiamo pernottare in mezzo alla neve… Non siamo attrezzati, finiremmo assiderati noi e i cavalli.”
    
    “Non ci rimane che tornare indietro; - concluse amaramente Buck – abbiamo alle spalle solo cinque o sei giorni di cammino, prima di arrivare in pianura.”
    
    “E poi? Sai bene che da questa parte è territorio selvaggio e chissà dove si trova la città o la fattoria più vicina.”
    
    Buck rimase in silenzio, riconoscendo la validità di quelle osservazioni.
    
    “Restiamo qui! – disse ad un tratto Ted – Abbiamo una casa e tutto quello che ci serve… Sverniamo qui, Buck.”
    
    “Ma… - fece quello, allargando le braccia all’intorno – cos’è che abbiamo qui? Non abbiamo i mezzi per sopravvivere sei o sette mesi.”
    
    “Ascolta, Buck. – continuò Ted, ormai ...
    ... infervorato – Se tutto va bene abbiamo almeno un paio di settimane, prima che la neve ci blocchi del tutto: se tu cominci a pensare alla legna, io vado a caccia. Per il momento affumicheremo la carne, più avanti la faremo congelare…”
    
    “E i cavalli?”
    
    “Raccoglieremo l’erba anche per loro… Ce la faremo, Buck! Dai, non fare…”
    
    “Guai a te, se mi dici di non fare la donnicciola! – lo interruppe l’altro, abbracciandolo – Me l’hai già detto una volta e non è finita bene… D’accordo, proviamoci. Del resto, non abbiamo alternative. Se proprio si metterà male, macelleremo i cavalli… e poi macello te e mi ti mangio!”
    
    “Non macelleremo nessuno, Buck, vedrai.”
    
    Seguirono giornate di attività frenetica: Buck accumulava legna su legna a fianco della baracca e sistemava meglio il riparo dei cavalli; Ted usciva la mattina e tornava la sera con un buon carico di conigli selvatici, che scuoiavano, mettendone ad affumicare la carne, mentre con le carcasse e le frattaglie cucinavano ottime minestre.
    
    Quando le temperature scesero decisamente sotto zero, costruirono una cassetta, la imbottirono di neve pressata e la usarono per conservarci la carne fresca, che continuava ad affluire in abbondanza.
    
    Intanto avevano trasportato in casa l’abbeveratoio di legno, che usavano per i bisogni di casa e per le loro pulizie, scaldando l’acqua con le pietre arroventate sul fuoco. Poi giunsero le grandi nevicate e la loro attività all’esterno diminuì notevolmente, limitandosi ad uscire qualche ora per ...
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