La seconda volta...
Data: 30/10/2020,
Categorie:
Trans
Autore: eduaperto, Fonte: Annunci69
... nel darsi piacere, la Padrona con studiata lucidità aveva deciso di schizzare per terra, a pochi centimetri da me.
Fermo e immobile, la guadavo pulirsi il cazzo, ricomporsi e dirigersi verso la piccola pozza di sborra che stagnava per terra. Un perverso ghigno le si era impresso sul viso…
Indirizzò la punta della scarpa sopra la chiazza del suo piacere.
“Mettiti a quattro zampe e vieni a pulirmi, cane!”, mi ordinò spostando la scarpa dalla chiazza di sperma.
Non avevo mai assaggiato la sborra (nemmeno la mia) tremavo mentre avvicinavo la mia bocca alla punta della scarpa.
“Esci la lingua e fammi vedere come ingoi il mio piacere, frocetto!”.
“Sì Padrona, sono il tuo frocetto, lustra scarpe”, godevo nel rispondere – umiliandomi – ai suoi ordini.
Allungai la lingua verso la punta della scarpa, per raccogliere il piacere della mia Signora. Un piacere ancora tiepido e dolciastro. Leccavo e succhiavo, appena la punta ritornò pulita la Padrona ritrasse la scarpa dalla mia bocca.
Pur non potendo guardarla, percepivo la sua soddisfazione.
A quel punto si sfilò la scarpa sinistra e passò il suo piedino sopra la chiazza di piacere che era rimasta per terra. Vidi la pianta del piede coprire interamente la sborra.
“Distenditi a pancia sopra ed esci la lingua, frocetto!”.
Nel ...
... mettermi nella posizione richiestami ebbi modo di guardarla per intero, dal basso in alto, mi sovrastava la vista…
“Ecco il mio zerbino, sul quale adesso mi pulirò”.
E così fece iniziando a passarmi sopra la bocca la pianta dolciastra di sperma. Leccavo e ingoiavo, provocandole forse anche po’ di solletico… Era il primo contatto con una parte del suo corpo. Fremevo di piacere.
“Ma come sei bravo, a leccarmi… Adesso rimettiti a quattro zampe e vai a pulire quel poco di sborra che ti ho lasciato apposta per terra”, mi disse con tono appagato.
Mi rimisi e a quattro zampe e mi avvicinai alla ormai piccola chiazza di piacere rimasta per terra, tirai fuori la lingua e cominciai a spennellare, inghiottendo tutto con due passate di lingua.
“Frocetto, ti puoi fermare adesso, ma non vedi che non c’è più niente? Ti è piaciuta la mia sborra?”.
“Sì Signora Padrona, l’ho trovata squisita, grazie mia Dea”.
“Bene, bene, bene. Mi ritengo abbastanza appagata per oggi. Rivestiti e torna domani, schiavo!”, mi congedò con quest’ultimo ordine, dopo avermi – del tutto inaspettatamente – accarezzato il viso.
“Grazie mia Padrona, grazie per tutto quello che mi stai dando, non vedo l’ora che sia domani, mia adorata Signora!” le risposi mentre, d’istinto, le baciavo la mano. Lei mi lasciò fare e mi sorrise…