1. Sushi di carne


    Data: 30/10/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Incesti Autore: claudiaeffe, Fonte: RaccontiMilu

    ... era dimenticata in quale situazione fosse. “Scendi, dobbiamo sparecchiare”. Non capiva il senso della frase, giacchè non c’era nessun piatto sul tavolo, ma eseguì lo stesso. “Piegati a novanta gradi sul tavolo”, le ordinò quello con la barba. Si mise nella posizione richiesta. “Noi siamo dei clienti modello e dopo cena non lasciamo le nostre cose in giro. Ragazzi, riponiamo le bacchette. Ma prima le passeremo nel wasabi”. L’uomo prese le bacchette e in maniera molto teatrale le passò nella salsa piccante, poi si posizionò dietro alla ragazza Giorgia sentì i due bastoncini insinuarsi nel suo ano, e poco dopo un calore pazzesco le si sprigionò in prossimità dell’ano. Un istante dopo arrivarono anche gli altri due, anche questi imbevuti del liquido urticante. Uno dopo l’altro entrarono tutti e otto. Il fuoco dentro di lei la costrinse ad aprire la bocca, quasi boccheggiando. In aggiunta, la posizione e la situazione erano imbarazzanti, imbarazzo che crebbe ulteriormente quando l’uomo con i capelli a spazzola chiamò suo padre. “Dio mio….povero amore mio!”, disse l’uomo non appena vide sua figlia. La ragazza fece per alzarsi, ma uno schiaffo su una natica la persuase a desistere. “E’ stata una buona cena, ti ringrazio”, disse l’uomo. “Ora possiamo ritenere estinto il nostro debito?”, chiese Andrea. L’uomo con il pizzetto lo guardò con occhi sgranati, poi scoppiò a ridere. “Ma sei serio? Secondo te mettere le mani su quella puttana di tua figlia vale tutti soldi che ci devi?”. “Non ...
    ... ti permettere di chiamarla così!”. “Io mi permetto cosa voglio. Quello che è capitato stasera non estingue neppure un euro del nostro credito, serve solo a ricordarti che noi non siamo stupidi e che quello che è nostro ce lo prendiamo come vogliamo. E anche quello che non è nostro”. Giorgia nel frattempo si sentiva morire. Voleva solo che se ne andassero e che le permettessero di uscire da quella situazione. “Per curiosità, a quanto avresti messo questo piatto?”, domandò l’uomo con i capelli a spazzola. “Ma non lo so…non ci voglio neppure pensare!”, rispose il ristoratore. “Allora ci penso io – proseguì l’uomo – Abbiamo mangiato in quattro, il sushi era buono e fresco, questo te lo riconosco. Anche la ragazza era buona e fresca, e tutto questo secondo me lo puoi mettere a cinquecento euro”. Mise una mano sul sedere di Giorgia e prese ad accarezzarlo. “Ne fai due a cena e uno a pranzo e sono millecinquecento euro in un giorno. Non male, eh?”. “Non ci penso neppure!”. “Infatti non ci devi pensare, lo devi fare. Da domani chiunque verrà a chiederti sushi con carne sarà servito in questa maniera, la voce la spargiamo noi. E questo andrà avanti fino a quando il debito non sarà estinto, chiaro?”. “Senti, ma io….”. L’uomo diede una manata al sedere di Giorgia strappandole un urlo. “Nessun ma! Fai questo o questa puttana passerà la notte a fare pompini a venti euro a botta. E a quel punto rimpiangerete entrambi di non aver accettato il mio consiglio”. Afferrò le code delle bacchette ...
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