Sushi di carne
Data: 30/10/2020,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Incesti
Autore: claudiaeffe, Fonte: RaccontiMilu
... avvampare. Parlavano di lei? Erano seri lo facevano solo per spaventarla? “E’ vero. Però potrebbe darsi al porno”. Il suo cuore perse un battito. Veramente pensavano di riservarle quella sorte? Perché suo padre era stato così incauto? Le punte delle bacchette la solleticarono ancora mentre altri pezzetti di pesce venivano prelevati. “Potremmo farla battere. Di quello dovrebbe essere capace”. L’uomo le tirò uno schiaffetto sulla guancia e la spinse ad aprire gli occhi. “Giorgia, sei vergine?”. “No”. Arrossì. “Quanti uomini hai avuto?”. “Uno. Il mio ragazzo”. “Dio mio, che squallore! Anale? Lo fai?”. Diventò ancora più rossa. “No, mai”. “Orale? Fai i pompini?”. Si augurò che suo padre fosse fuori portata di udito. “Sì. Qualche volta”. Qualcuno prelevò l’ultimo pezzetto di sushi, posto proprio sopra il suo ombelico. Era finalmente finito? Poteva andare? Rimase immobile, non scordava la pistola appoggiata sul tavolo. Sentì le bacchette titillarle un capezzolo, che subito diventò duro. Anche l’altro capezzolo venne sottoposto alla medesima stimolazione, con il medesimo risultato. “Signori, per piacere, posso andare?”, domandò Giorgia, sempre con gli occhi chiusi. “No bella….sento che sta per arrivare il dolce”. Un altro paio di bacchette le toccò il clitoride, facendola quasi trasalire. “Signori, vi prego – disse ancora con gli occhi chiusi – Avete mangiato, questi erano gli accordi”. Il legno freddo continuava a stimolarla, ora sentiva il clitoride ingrossarsi. “Ogni quanto ti ...
... scopa il tuo ragazzo?”. Giorgia deglutì. “Poco….vive in un’altra città….”. “Che peccato! Perché qui c’è da divertirsi, ne sono sicuro”. Sentì due bastoncini afferrarle il labbro sinistro e tirarlo verso l’esterno; un attimo dopo la stessa operazione venne compiuta sul labbro destro. Le venne istintivo allargare le gambe, e nel farlo le fece ricadere oltre il piano del tavolo, una gamba a destra e una a sinistra. Ora era completamente aperta. Il clitoride ricevette un altro tocco delicato, come una carezza lignea. Giorgia sospirò. Si stava bagnando. I bastoncini ripresero a stringerle i capezzoli, con una presa ferma ma non dolorosa. Anzi. Le labbra si stiracchiarono ulteriormente, esponendo ancora di più il clitoride. Due bacchette lo lavoravano con delicatezza e decisione allo stesso tempo, con una sensibilità unica. Stava per venire. “Vi prego….non qui”, disse con un filo di voce. Le bacchette che fino a poco prima le stavano tormentando i capezzoli presero ad accarezzarle i fianchi. Era piacevole. Molto. “Sulla pancia…”, disse. “Cosa?”, domandò una voce maschile. “Accarezzatemi sulla pancia, vi prego…”. Un attimo dopo sentì cinque dita calde percorrerle il ventre. Le piaceva, le era sempre piaciuto. Due bacchette le strinsero ancora la base del clitorode, e lei venne. Improvvisamente e violentemente. Sentì il suo corpo attraversato dal piacere e sfogò il suo orgasmo con un mugolio prolungato. Quando riaprì gli occhi vide le espressioni serie degli uomini. Per un attimo si ...