Era il mese di giugno
Data: 26/10/2020,
Categorie:
Anale
Prime Esperienze
Gay / Bisex
Autore: bucatino, Fonte: xHamster
... quella direzione ti offro un passaggio.
Gli chiesi se per caso passava per San Giovanni, alla sua risposta affermativa accettai il passaggio, visto che mi avrebbe fatto risparmiare un sacco di tempo.
Mise in moto e partimmo. Dopo pochi minuti si presentò, disse di chiamarsi Angelo, lo guardai in viso per la prima volta con una certa attenzione, era un tipo sulla quarantina, piuttosto robusto ma asciutto, un sorriso perenne sulle labbra e una parlantina sciolta.
Volle sapere cosa facevo, in che zona di Roma abitassi, se avevo la fidanzata, e mentre lo ascoltavo guardavo fuori dal finestrino, le ombre delle notte avevano avvolto tutto e solo una striscia viola si distingueva dove il sole era tramontato.
Guardavo fuori e mi accorsi che Angelo non parlava più, nell’istante che realizzai questo pensiero, sentii la sua mano posarsi sulla mia coscia sinistra, stringerla un poco e poi accarezzarla.
La cosa mi colse di sorpresa e l’imbarazzo m’impediva di parlare, anche lui non parlava, continuava ad accarezzarmi e stringermi la coscia.
In quel momento non sapevo cosa fare, un silenzio pesante era calato nella macchina, lui tolse la mano dalla mia gamba e la posò sul volante, solo pochi istanti poi la sentii tra le mie gambe, non protestai e lo lasciai fare, capivo che la mia era una resa e sentivo che avrei potuto avere qualche cosa di ridire, ma tacqui, e il mio silenzio mi suonò come assenso, significava che avrei accettato quello che avrebbe fatto.
Mentre la ...
... mano di Angelo frugava tra le mie gambe, il membro mi divenne duro e lui lo cominciò a carezzare. Lo sentiva duro, l’afferrava nella mano e lo stringeva con una certa forza poi allentava la presa e continuava con le carezze.
Sentivo attraverso le sue carezze un piacere sconosciuto, mai provato prima di quel momento, avvertivo il mio membro crescere sempre di più nei jeans che adesso mostravano tra le gambe un gran bozzo che pareva enorme.
La voce di Angelo era cambiata, era diventata spessa e pesante e ripeteva come un mantra – dai fammelo vedere, tiralo fuori, tanto è notte non ci vede nessuno.
Alla fine obbedii e come se fosse un'altra persona a farlo, slacciai il bottone dei jeans tirai giù la cerniera lampo, mi frugai negli slip neri e tirai fuori il membro con una certa fatica dai pantaloni dal momento che era in piena erezione e rimasi così oscenamente esposto con il pene nudo ed eretto.
Quando lo vide così lo afferrò avidamente, sentii un fremito di piacere, vedevo la sua mano andare su e giù con lentezza e quando si trovava giù non si fermava ma continuava a tirare tanto che il filetto teso tirava il glande verso il basso, questo mi dava dolore che automaticamente si trasformava in piacere.
Fu a quel punto che Angelo mi disse che conosceva un posto dove potevamo fermarci cinque minuti, e senza aspettare una mia risposta girò verso destra e fatte le Mura Latine si diresse verso il parco della Caffarella. Era ora di cena e giravano poche macchine, arrivati ...