1. Era il mese di giugno


    Data: 26/10/2020, Categorie: Anale Prime Esperienze Gay / Bisex Autore: bucatino, Fonte: xHamster

    Era il mese di giugno, la scuola era appena finita e avevo superato il terzo liceo con una promozione, a sedici anni in quel periodo mi sentivo bene e così qualche volta, di notte in camera mia, mi spogliavo completamente e mi masturbavo a lungo assaporando ogni attimo e spesso per aumentare il piacere mi accarezzavo l’ano e a volte ci infilavo un dito dentro mentre venivo.
    
    Una sera appunto, non riuscivo a dormire e per calmarmi cominciai a masturbarmi, mi spogliai andai alla finestra e l’aprii, benché fosse notte fonda l’aria era tiepida, lasciai la finestra aperta, ero completamente nudo e mi masturbavo, andai ai piedi del letto allargai le gambe e posai il sedere su una delle colonnine di legno che sostenevano il letto sormontata da un pomello, sentivo il legno fare pressione e premere, era la prima volta che andavo così oltre il mio limite abituale, ma mi piaceva sentire quella sensazione e così venni in quella posizione.
    
    Mi accesi una sigaretta e realizzai che era stato superato un limite e che questo avrebbe avuto delle conseguenze.
    
    Nei giorni seguenti mi accorsi che sentivo il bisogno di replicare quell’esperienza ma mi astenni dal ripeterla.
    
    Passò del tempo e mi parve che quell’episodio scabroso ed eccitante allo stesso tempo fosse superato, convinsi i miei genitori a comprare un divano letto al posto del lettino, ebbi così la sensazione di avere rimosso completamente le emozioni di quella notte.
    
    Circa un mese dopo, una domenica pomeriggio afosa, andai ...
    ... a un appuntamento con due miei amici alle giostre dell’ Eur. Ci incontrammo puntuali e dopo avere scambiato quattro chiacchiere ci divertimmo a fare qualche giro sulle montagne russe e a sparare al tiro a segno. Mentre eravamo li a sparare all’orso un tizio che vicino a noi sparava anche lui ai bersagli, si divertiva a commentare i punteggi e vinse un pupazzetto lo prese e andò via . Più tardi dopo avere finito tutti soldi nei divertimenti, ci guardammo e dopo una risata e la promessa di rivederci ci salutammo, i miei amici abitavano in zona, dopo avere ripreso il motorino con cui erano venuti, misero in moto e partirono allegri. Per me la situazione era diversa abitavo lontano da li e mi incamminai per tornare a casa. Avevo telefonato che sarei arrivato in ritardo ma non mi accorsi che erano già le nove di sera benché il sole stesse tramontando proprio allora in un cielo che già volgeva alla notte.
    
    Mi avviai lungo la salita che costeggia le giostre e porta al palazzo dei Congressi, di li sarei arrivato su la via Cristoforo Colombo e alla fermata avrei preso il bus per casa.
    
    Ormai era quasi buio e avevo percorso tutta la salita, mi ero acceso una sigaretta e avevo ripreso a camminare.
    
    Quando dalle auto parcheggiate lungo il viale sento due colpetti di clacson, mi giro istintivamente e dal finestrino di una macchina parcheggiata a pochi metri da me il tizio del tiro a segno attraverso il vetro del finestrino abbassato mi dice – vado verso il centro, se anche tu vai in ...
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