L'ospite (l'incestuosa voglia di Monica) - cap. 3
Data: 15/10/2020,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Xilia, Fonte: EroticiRacconti
... il bacino, accogliendolo nella sua carne, la stessa da cui è uscito circa diciotto anni fa.
Avere dentro un fallo di quelle dimensioni è, lo so già dall’altra notte per esperienza, davvero impressionante. Ti senti “piena” oltre il limite massimo, invasa da qualcosa di smodato.
Quando l’affondo è completo le scappa un breve sbuffo (mi chiedo cosa succederebbe se le sfuggisse qualcosa di più e lui ora la riconoscesse, ma per fortuna o purtroppo non accade).
Rimane immobile qualche eterno momento, poi inizia a far salire e scendere le anche, in un movimento cadenzato, quasi ipnotico.
Vedere quel portento fattosi carne scorrere alternativamente in entrambe le direzioni, nascondendosi alla mia vista inghiottito dalla vagina divaricata all’estremo di colei che lo generò e poi riapparendo, è uno spettacolo unico.
Sarebbe troppo egoista da parte mia non condividerlo.
Esco dalla stanza di Paolo e senza chiedere permesso entro in quella di Francesca.
Lei, sdraiata sul suo letto, solleva gli occhi dallo schermo del cellulare e mi guarda interrogativa.
Mi avvicino e allungo una mano per prendere la sua. La invito con un gesto a seguirmi e lei mi accontenta.
Mano nella mano la accompagno nel corridoio, fin davanti alla porta della camera di suo fratello. È aperta.
Gli occhi della ragazza inviano al cervello le immagini a cui questo non può credere.
Rimane impietrita. Sua madre è sopra Paolo, lo sta amando con passione, con una dolcezza e un trasporto ...
... ch’io non credo riuscirei mai ad avere. Dalla nostra posizione non può vedere che lui è legato e bendato. Inoltre i loro genitali che si incuneano l’uno nell’altro catalizzano tutta l’attenzione.
Monica si china sul figlio, con una mano si tiene i capelli a coda sopra la testa, perché lui non scopra il nostro scambio, e lo bacia, a lungo, come ha sempre sognato di fare.
Mi giro ad osservare il giovane viso di Francesca. È allibita e immobile, completamente rapita dalla scena.
Agisco d’istinto. Dopotutto condivide lo stesso ceppo genetico dei suoi lascivi famigliari...
Mentre Monica viene per la seconda volta, spingendo i lombi contro l’inguine del figlio nell’allucinante tentativo di inglobarsi interamente la sua smisurata particolarità, io mi sposto dietro a Francesca, le cingo delicatamente i fianchi e le do un bacio leggero sul collo.
Socchiude per un momento gli occhi; anche lei, come tutti gli altri membri della sua famiglia, mi lascia fare.
Le mie labbra accarezzano il suo orecchio e le mie mani scivolano lentamente sotto la cintura della sua tuta. Lei inclina la testa e allarga leggermente le gambe, sempre con lo sguardo fisso su madre e fratello. Le mie dita entrano negli slip, passano sulla peluria morbida, seguono i solchi dell’inguine fino ad affondare tra le labbra più intime. L’altra mano si alza carezzando il suo ventre piatto sotto la maglietta; arriva al seno e non resisto alla tentazione di avvolgerlo e delicatamente comprimerlo.
La masturbo. ...