1. Mea culpa


    Data: 14/10/2020, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... cappella; percorsi poi l’asta, lambendo tutto; sentivo vibrazioni ad ogni passaggio.
    
    Arrivata al fondo, presi in bocca, uno per volta, i testicoli e li succhiai con gusto; sentivo che provava intense scosse di piacere; tornai con la lingua fino alla cappella e spinsi la mazza tra le labbra socchiuse; mi percorsi con il fallo in bocca tutti i gangli eccitabili; succhiai come un’idrovora e mi copulai in gola fino a soffocare; mi lanciai in una fellazione persino pericolosa; mi bloccò per non eiaculare.
    
    Mi prese per le anche, mi sollevò un poco e spostò il mio corpo sul suo, col ventre verso la bocca; aveva davanti tutto il sesso e lo leccava con gusto; fermai la mia fellazione e mi lasciai succhiare e leccare vagina e ano; demmo vita ad un 69 epico, in cui mi preoccupai soltanto di alternare le funzioni per non perdere, nella simultaneità, il piacere di una bocca; esplosi in un orgasmo violento che mi fece spruzzare nella sua un saporitissimo squirt.
    
    All’apice della lussuria, sentii la mia stessa voce che sussurrava “ti voglio dentro!”; intanto, mi stendevo sul letto a cosce aperte, con la vulva oscenamente spalancata e le braccia levate ad invitarlo a venirmi addosso; si sistemò sopra di me nella posa più opportuna, tastò la vagina con un dito, appoggiò il fallo e spinse; con un solo colpo mi percosse l’utero da farmi male; ma urlai solo di piacere.
    
    Fu una cavalcata rapida e selvaggia; picchiava contro l’osso pubico con tutta la forza del suo corpo muscoloso, ...
    ... provocandomi qualche doloretto e tanta, tanta libidine; l’orgasmo che gli esplose fu di quelli che si ricordano; il mio fu dello stesso valore; sentii lo sperma colpire l’utero a spruzzi successivi, caricati dalla passione di una settimana di attesa e da una preparazione assai libidinosa.
    
    Ci rilassammo qualche minuto, mentre, come al solito, imprecavo contro quel cornuto di mio marito, debosciato, senza palle, misero e impotente; ad Aldo avevo dato ad intendere che Alex fosse un poveretto vecchio, inutile, inabile e degno delle corna più dure; la convinzione che mai avrebbero potuto incontrarsi mi rendeva capace della miseria più ignobile, pur di giustificare, a me stessa prima che ad altri, la mia leggerezza.
    
    Non appena ci fummo ripresi da quel primo assalto, Aldo mi chiese di mettermi immediatamente carponi sul letto; avevo imparato che amava molto prendermi a pecorina e non ebbi difficoltà ad assumere la posizione più comoda per la penetrazione; di quella pratica, apprezzavo soprattutto il trattamento che riservava ai seni, che artigliava da dietro sfregando tra le dita i capezzoli o usava per tirarmi a se quando il sesso penetrava.
    
    La monta fu particolarmente intensa e ricca; mi strappò almeno due orgasmi violenti e mi sbatté il ventre contro le natiche con enorme passione, sapendo che era una cosa che apprezzavo molto; frenò apertamente l’orgasmo e capii che la mossa successiva sarebbe stata una penetrazione anale assai ricca e piacevole; sapeva che amavo seguirla ...
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