Mea culpa
Data: 14/10/2020,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... fastidio; sapere che mi consideravano adultera e troia non mi turbava.
Una volta entrati, lui si spogliò velocemente dei pochi indumenti che, per esperienza, aveva indossato e mi fu davanti nello splendore apollineo del fisico solido, carezzato e temprato dal sole e dall’aria aperta; risaltavano i capezzoli grossi e duri più dei miei, la mazza prepotente, ancora leggermente barzotta, che pendeva tra due cosce come tronchi di pino; afferrai le natiche dure che mi eccitavano anche solo alla vista.
Mi cavò rapidamente il vestitino di seta con ampia scollatura che avevo indossato per praticità; in un attimo fui nuda anche io perché avevo rinunciato all’intimo; scalciai i sandali e mi sdraiai sul letto; mi venne vicino e mi coprì largamente tutta, baciandomi con intensa passione; il fallo adagiato contro la vulva mi stimolò presto una grande voglia di sesso; lo spostai col busto e mi attaccai ai capezzoli che presi a succhiare con la foga di un poppante.
Sentivo che la mazza reagiva gonfiandosi fra le cosce e spostai la lingua verso il basso, fino all’ombelico; lo tirai verso di me finché si sedette sul mio torace e adagiò il sesso tra i globi del seno; spinsi di lato per imprigionare la mazza e li mossi avanti e indietro facendo copulare il bastone tra i seni; con un movimento più lungo, fece arrivare la cappella alla bocca; la saggiai con la punta della lingua, poi la lasciai entrare tra le labbra.
Sentii che si eccitava e godeva molto, in quella strana ...
... ‘spagnola’ che sapevo piacergli molto; lo costrinsi a spostarsi e a mettersi in ginocchio; mi abbassai tutta e presi di nuovo il fallo tra i seni; ripresi la spagnola più tecnicamente e lo feci eccitare al punto che mi bloccò per non avere un orgasmo rapido; si spostò un poco, mi fece schienare supina e si sistemò fra le cosce.
Capito che andava a leccarmi la vulva, cominciai a colare al massimo dell’eccitazione; il cunnilinguo era la pratica preliminare che amavo di più, lo sapevamo entrambi e gustavo già il piacere della lingua in vagina; non mi deluse e diede il via alla leccata più ricca ed intensa che ricordassi; partiva dal ginocchio e percorreva le cosce e l’inguine per arrivare a mordicchiare, leccare e titillare con sapienza la vulva.
Le penetrazioni con le dita, una due e poi tre, nella vagina e nell’ano, la lingua che svariava su tutta la vulva per concentrarsi sul centro del piacere, i denti che mordicchiavano delicatamente e lussuriosamente tutte le superfici; il clitoride succhiato in bocca e fatto impazzire di piacere, tutto mi dava eccitazioni e orgasmi da farmi sentire svuotata; mi abbandonai languidamente.
Aldo si riprese dal cunnilinguo e decise che toccava a lui godersi la mia bocca; si stese supino e mi invito con gli occhi e coi gesti a succhiare l’uccello; era un autentico invito a pranzo a cui risposi semplicemente piegandomi sul ventre e accostando la bocca all’asta ritta al cielo; cominciai dolcemente, delicatamente passando la lingua su tutta la ...