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Strane storie
Data: 13/10/2020, Categorie: pulp, Autore: Vandal, Fonte: EroticiRacconti
... fuori dal letto. Brando ha il volto pallido e sembra abbia la febbre. Con l’indice gli sfiora la guancia, le labbra. Lui ha un gemito, mormora il suo nome. Lei sussurra al suo orecchio “Recupera le tue forze, mio amore. Torno subito”. Sale le scale che portano al sotto tetto. A piedi nudi, incurante delle schegge di legno che le graffiano la pelle. Alza le mani e afferra una maniglia sul soffitto. Senza sforzo abbassa una botola e lascia che scivolino fino a terra dei pioli. Una folata di aria gelida le accarezzano il volto. Lei sale verso la cima della torretta. Sopra di lei, il cielo è di un cupo nero e gonfio. Il mare, un ribollire di ardesia schiumante, ruggisce verso gli scogli, infrangendosi in poderosi geyser ribollenti. Leandra, vestita solo con una leggera vestaglia bianca, sembra non curarsi troppo del vento gelido che le morde le carni e le solleva i lembi. Sotto, il piccolo borgo di pescatori sembra sopito. Li sente distintamente, il rumore dei loro cuori dietro le finestre sbarrate, il fiato che producono per il timore della tempesta imminente. O quello affannato, di chi si sfoga con la propria amante, mentre esorcizzano a loro modo, la violenza incombente. E sente lei, furtiva come un gatto, arrivarle alle spalle armata di un pugnale “Ci hai messo un po’ per arrivare, Melanie” si volta piano, padrona della situazione, per nulla intimorita. Lo sguardo si sposta sulla lama d’oro che la ragazza stringe “Dunque, sei qui per la resa dei conti?” “Non farai ...
... più del male a nessuno” sibila Melanie “Sciocca ragazzina. Venire ad affrontarmi con quel piccolo stuzzicadenti. Sarà un piacere scopare Brando mentre divorerò il tuo piccolo cuore sanguinante” denti affilati, occhi gialli da rettile, le unghie che si allungano come rasoi. Melanie non si fa intimorire, si prepara ad affrontare la megera. Stringe il pugnale e affonda la mano sinistra nella tasca della felpa. Leandra scatta con un urlo ferale. Melanie si sposta di lato mentre uno scoppio di petardo riempie l’aria. Leandra strabuzza gli occhi e inciampa verso il basso parapetto. “Tu, strega..” sibila Leandra mentre un secondo colpo la raggiunge alla schiena. Leandra barcolla all’indietro, cerca di afferrarsi a qualcosa, Un terzo colpo e lei si ritrova a precipitare di sotto. Con la schiena colpisce la punta sporgente di un tetto e poi un tonfo sordo, il rumore del suo corpo che impatta con il selciato. Quasi soffocato dal rombare di un tuono. Melanie osserva a lungo il bianco candido del corpo quasi nudo di Leandra. Dalla tasca estrae un piccolo revolver con il calcio cromato “Ho giocato in maniera sleale” dice lei “Ma non me ne frega nulla”. Poi, lentamente, discende le scale. Non si preoccupa di Brando, ci avrebbero pensate gli inquirenti una volta che fossero arrivati alla casa. Uscì dalla casa, gettando un’ultima occhiata al corpo di Leandra. Così bella anche nella morte. Le volta le spalle e si allontana. Una telefonata anonima e la polizia giunge alla casa che era ...