1. Strane storie


    Data: 13/10/2020, Categorie: pulp, Autore: Vandal, Fonte: EroticiRacconti

    ... della sua preziosa linfa vitale. Come se una sorta di incantesimo primordiale risucchiasse ogni forma di energia in lui, deperendo poco a poco. Non tardò molto, in una fredda giornata d’Autunno, che il fratello si ammalò in maniera irreversibile. Lo seppellirono in una mattina gelida, con il ghiaccio che ricopriva la terra e la galaverna avvolgeva gli alberi.
    
    Di lei, vedova affranta, nessuna traccia. Scomparsa come la nebbia scacciata dal sole.
    
    Da quanto tempo la rincorreva. Ogni volta che la trovava, era già troppo tardi e una vittima nuova era finita sotto le sue fauci.
    
    Ma ora…
    
    Ora lei era lì, a portata di mano, pronta per essere fermata.
    
    La donna alla finestra alza di colpo lo sguardo, puntandolo verso di lei. Forse che ne sia accorta? Lei accenna un sorriso e un lampo innaturale passa nei suoi occhi “Strega” mormora Melania stringendo il manico della sua arma
    
    Brando non può fare a meno di lei. La cerca in continuazione, la vuole,la desidera. Leandra lo asseconda, lo conduce al talamo, lo cavalca come una giumenta indomita. E poi lo lascia tra le lenzuola umide di sudore, sesso e sperma
    
    Leandra osserva il mare, una tavola blu cobalto che si agita inquieto. E’ la stagione più incerta, quando il dio Eolo soffia l’aria e le nuvole si rincorrono creando attrito. Un peschereccio arranca nel mare che si ingrossa, cercando di guadagnare il porto.
    
    “Vieni qui, Leandra” supplica Brando nudo dietro di lei, la schiena appoggiata alla testiera del ...
    ... letto.
    
    Lei si volta e si avvicina sinuosa. Lui si allunga cercando le sue mani, afferrandole le tette. Lei che gli afferra il sesso flaccido e cerca di riportarlo in auge “Sei mio” sussurra e si abbassa repentina, ingoiandoglielo e succhiando come se volesse portarselo via. Lui caccia un grido di piacere, inarcandosi all’indietro, desiderando che non finisse mai. E il sesso che si rivitalizza e stilla ancora sperma, nella bocca di lei.
    
    Melania conosce quelle sensazioni. Le vittime non ascoltano se li avverti. Ormai ammaliati dal demone, sono loro servi e sordi agli avvertimenti. Lei dona loro sesso, passione e non si accorgono che si spengono poco a poco. Lei, il demone, la succube, che aspira la linfa vitale attraverso gli amplessi.
    
    I primi tempi provò a raccontare ad altri le sue supposizioni, i suoi sospetti. Ma la gente la guardava male, scuoteva la testa. Sua madre pensò bene di farla visitare da una psichiatra. =No, non sono pazza= gridava e piangeva. Le diedero delle medicine da prendere e un medico che la sorvegliasse giorno e notte.
    
    Passavano i giorni, i mesi, gli anni. Poi, Melanie si arrese. E, quando tutti cedettero che ne era uscita, lei, segretamente, covava il forte desiderio di rintracciare quella donna e fargliela pagare.
    
    Ora era lì, a pochi metri di distanza, con una felpa nera e un pugnale dalla lama dorata in fondo alla tasca della blusa. Non c’era soluzione. Doveva affrontare il mostro ed impedire che altri soffrissero a causa sua.
    
    Leandra scivola ...