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Strane storie
Data: 13/10/2020, Categorie: pulp, Autore: Vandal, Fonte: EroticiRacconti
Strane storie Cammina a piedi nudi sulla roccia scura. C’è un vento che si alza lento come il volo di un gabbiano che le solleva la veste fino alla coscia. In alto, un gabbiano stride in un lento turbinare. Lei, Pallida come la luna, trasporta i suoi quasi 45 anni fino alla punta della scogliera. Supera la piccola chiesa di Santa Devota, dove i pellegrini lasciano spesso medagliette e candele sotto l‘effige della Santa. Cammina fino alla punta che sembra la prua di una nave in procinto di salpare. Davanti a lei, il mare è una tavola di nero basalto e le nuvole sono gonfie e scure. Una sola linea di colore biancastro, separa il cielo dal mare. Un fulmine solitario spezza l’orizzonte come il tridente del nume Nettuno.. Non ha freddo, nonostante la fredda aria di tempesta. Sotto la veste si intravede un corpo nudo, ancora florido, ancora pronto per accogliere passione. Fu in una notte come questa, che il marito Biagio morì. Colto da un improvviso infarto mentre lui la cavalcava come un’indomita giumenta. Lei, piegata a novanta sul davanzale, con lo sguardo che puntava sul mare in tempesta. E sotto, le case con gli scuri chiusi e la gente accanto alla stufa o ad un camino, in attesa della buriana che si placasse, ignari che lei stava vivendo un amplesso bestiale. Poi, un colpo più violento nelle profondità del suo ano, un rantolo, le dita di lui che si serravano sui fianchi morbidi di lei. Lei che, incuriosita, si voltava appena in tempo per vederlo con le mani al ...
... petto e crollare all’indietro, rantolando. La mano protesa al comodino dove le medicine stavano. Poi, l’immobilità e l’assurdo del suo sesso, rigido e umido, che sprizzava l’ultimo sperma colpendo lei sul ventre. In una notte come questa, con solo una veste da camera indosso, a distanza di cinque anni, Leandra, detta Lea, si ritrova a camminare come trascinata da un sogno, fino alla punta di roccia. Come quella notte, a pochi centimetri dalla punta, le braccia aperte, pronta a spiccare il balzo. Mani robuste l’afferrano da dietro e la trascinano al sicuro. Lei, colta di sorpresa, si divincola e fissa il suo salvatore: un giovane di circa ventanni,vestito con abiti pesanti e lo sguardo scuro come il mare di fronte “Lea, ti prego, cosa stai facendo?” dice lui alzando le mani “Accidenti a te, Brando” “Per l’amor del cielo Lea. Fa freddo, mettiti qualcosa di più pesante” “Al diavolo! Cosa credevi? Che mi sarei buttata di sotto?” “Eri sulla punta, troppo vicina. Con questo vento, basta un attimo e..” “E cosa? Ciao ciao, vecchia Lea?” “Non sei vecchia” Lei cade in ginocchio, esasperata “Non trovi anche tu che il mare, oggi, sia meraviglioso? Brando l’aiuta a sollevarsi da terra e l’accompagna a casa. Gli scuri si aprono di poco, occhi indagatori scrutano quelle due figure che arrancano per gli stretti scalini in pietra. Mormorano, lanciano ingiurie. La pazza del mare ha fatto un’altra vittima. La veste è appiccicata al corpo di Lea. Vedo e non vedo, ...