L'amico di mio nonno
Data: 25/09/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: pirlino, Fonte: Annunci69
... dell’autobus di linea che passava dai paesi e che prendevo tutti i giorni, mi avevano aperto come una cozza, sui sedili di una corriera, parcheggiata in fondo al deposito. Mi avevano anche pagato. Conoscevano molto bene tutta la mia famiglia. Giorgio continuo'” se devo essere sincero non mi sono sorpreso più di tanto, l’ho sempre pensato che tu fossi così, fin quando giocavi con le mie nipoti, non si vedeva la differenza’ una ragazzina come loro’.Nel frattempo si avvicinava, io mi ero seduto sulla vecchia cassapanca, per riprendermi dallo shock. Le preziose mutandine ferme all’altezza delle ginocchia,Quando mi fu vicino allungai le mani, tanto lo sapevo cosa voleva, lo volevano tutti.Infatti provò un attimo a tirarsi indietro, non ci riuscì.
Gli slacciai i pantaloni e scostai i boxer, uscì fuori un grosso cazzo venoso che svettava fra la folta peluria grigia.Lui sospirò mentre io aprivo la bocca e mi accostavo: il membro stagionato che, comunque, era già venuto duro come il ferro mi scivolò in bocca, scorrendo sulla lingua.Mentre lo succhiavo gli tremavano le ginocchia: ‘Accidenti! Che bocca che hai, neppure le puttane che ho conosciuto erano brave come te!’ esclamò mentre mi impegnavo a fondo, lavorando di bocca come se fosse stata l’ultima volta che lo facevo.A me tutto questo andava bene, nel momento stesso in cui l’avevo toccato lui non poteva più spifferare nulla a nessuno, se mi scopava diventava mio ‘complice’.
Prima che potesse crollare mi staccai, poi mi girai ...
... con il culo verso di lui, appoggiato alla panca, misi un po’ di saliva nel buco del culo, con le dita.Feci tutto io, appena avvertii il membro che si appoggiava sul buco spinsi all’indietro per farlo entrare.
Solo allora Giorgio mi afferrò i fianchi e me lo buttò dentro, mi usci un gridolino, un misto di piacere e dolore.‘Sei proprio frocio! Una cagna sfondata… tieni! Tieni!’.
Mi scopava con rabbia, quasi suo malgrado, arandomi il canale senza pietà.
‘Ti dovrei sfondare, picchiarti…’ ripetendo che i miei non se lo meritavano e cose del genere, pero mi inculava a sangue.In effetti mi faceva male, ma non importava, ero indifferente al dolore, come ho detto questo per me era normale, quotidiano. Totale assuefazione.Solo un altro cazzo.Venne dopo pochi minuti, non molto abbondante, l’età si faceva sentire. Dopo che gli ebbi ripulito il cazzo con la bocca (lui non voleva, lo trovava degradante ma io desideravo fargli il servizio completo), Giorgio si ricoprì e sgattaiolò via senza dire altro. Sembrava frastornato.Io rimasi un attimo lì per riordinare le idee poi andai nel bagno più vicino, mi svuotai, mi diedi una sistemata e mi fiondai fuori, avevo un appuntamento, ero ancora in tempo perché anche se era sembrata un’eternità, il mio incontro ravvicinato con Giorgio era durato, in tutto, circa una mezza ora.
Appena dietro una curva, fuori dalla visuale della casa del nonno, notai la macchina del padre del mio compagno di scuola, mi avvicinai poi entrai velocemente. Si ...