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Il club della prima volta
Data: 23/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: aramis2, Fonte: Annunci69
“Usciamo di qui. Dissi al mio nuovo amico. Il club era colmo di giovani uomini seminudi e sudati che si muovevano in una musica assordante. Questo succedeva sei o sette anni fa quando ero ancora all’università, quando sono arrapato alla ricerca di un giovane culo da scopare, so che i club gay sono il modo più veloce e più facile per trovare ciò che voglio. Non appena lo vidi capii che il ragazzo era un nuovo venuto in quel luogo. Era là da solo, in un angolo al livello superiore e si guardava intorno in un misto di paura e confusione. Il timbro rosso sul dorso della mano lo indicavano come ‘Under 21’, quindi doveva essere tra i diciotto ed i venti anni. Sembrava più giovane, una faccia da bambino; piccolo con un corpo smilzo. Era estate inoltrata, quindi la sua abbronzatura avrebbe potuto essere naturale. Avrei voluto vedere se aveva una linea di abbronzatura, ma me ne sarei reso conto abbastanza presto. Mi diressi verso di lui ed il suo panico mentre mi avvicinavo aumentò. Io stavo facendo mentalmente una lista di tutte le cose che avrei fatto una volta che l’avessi avuto nudo e nel mio letto. “Usciamo di qui” Fu il mio esordio. Lui mi guardò, troppo confuso per rispondere. Alla nostra destra un ragazzo magro stava servendo l’uccello di un bel fusto. Guardando il giovane prendere ogni centimetro del grosso cazzo me lo fece diventare immediatamente duro. Presi il pivello per le spalle e lo feci girare in modo che potesse vedere cosa si stava ...
... perdendo. “Questo è quello che voglio che tu faccia a me.” Gli dissi. In quel momento il fusto esplose riempiendo di fiotti di sborra spessa la bocca del ragazzo. Il ‘mio’ ragazzo era sbalordito, lo guidai fuori del club fino al parcheggio. La temperatura ed il livello di rumore diminuirono notevolmente quando fummo fuori. “Hai la macchina?” Lui accennò col capo. Io non volevo perderlo di vista: “Prenderemo la mia macchina. Ti riporterò domani mattina così potrai andare a casa.” Lo lasciai assimilare quello che avevo detto per un minuto, guardando la sua faccia mentre la sua mente tentava di pensare a quello che sarebbe successo tra quel momento e l’alba. “Non so.” Disse, più spaventato di quando avevo posato gli occhi su di lui. Gli afferrai l’inguine, era più rigido di me. “Penso che accetterai. Comunque quanti anni hai?” “Diciannove. E tu?” “Ventisette e carico di esperienza. Sei mai stato con un ragazzo?” “Poco.” Giungemmo alla mia macchina. “Io sto per andarmene e vorrei che tu venissi con me. Ti darò un minuto per deciderti. La portiera sul lato passeggero è aperta.” Salii in macchina e l’avviai. Pensavo che stesse valutandomi ma, passato un secondo lasciò che fosse il suo pene a decidere e scivolò in macchina. Partii verso casa mia. Il tragitto durò dieci minuti e nessuno parlò. Parcheggiai e scesi. Lui mi seguì come un cucciolo impaurito. Aprii la porta e lo feci entrare. Una volta che ebbi chiuso pensai che fosse ora ...