1. Calogero, il mio ex collega di lavoro.


    Data: 22/04/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: Elio84, Fonte: Annunci69

    ... cucina. Si era arrabbiato mi sa, e di brutto...
    
    Cosa faccio? Vado a trovarlo o fingo non sia successo niente? Ero tentato, ma se poi mi presento da lui e mi fa una scenata? Magari di quelle scenate omofobe, per le quali si teme sempre qualcosa di brutto?
    
    No no era troppo rischioso...
    
    E con questo pensiero triste e fisso in testa, andai al lavoro.
    
    Passarono i giorni, ormai mi ero abbastanza tranquillizzato, cosciente del fatto che forse avevo fatto un'enorme cazzata nel mandare quell'sms giorni fa, stavo facendo la spesa quando il telefono in tasca iniziò a vibrare e suonare, guardai ed era un numero sconosciuto, non risposi e rimisi il telefono in tasca.
    
    Vibrò di nuovo, ma stavolta era un sms. Guardai ed'era Calogero che diceva:
    
    "Ciao non rispondi più? Ti è caduto tutto il coraggio che avevi l'altra sera? Io ti aspetto se vuoi chiarire questa situazione sappilo!"
    
    Il cuore tornò a palpitare di nuovo, ma presi coraggio sul serio stavolta, tanto cosa poteva capitarmi? Alla peggio una ramanzina con una persona che probabilmente non avrei visto più nella mia vita, viveva lontano fuori dalla mia zona, quindi potevo stare tranquillo.
    
    Portai a casa la spesa, feci una doccia, mi cambiai e tornai a partire verso casa sua.
    
    Il tragitto in macchina fu immerso in pensieri brutti e disatrosi, e su come potevo riuscire a gestire la situazione.
    
    Arrivato, suonai il campanello, il cancello automatico si aprì con la sua luce lampeggiante gialla, era inverno e a ...
    ... quell'ora era quasi buio, vidi la porta al dilà del cortile aprirsi e una manona che mi faceva cenno di entrare.
    
    Il cuore tornò a battere come non mai, ero veramente agitato, ormai lui sapeva tutto, era cosciente, chissà cosa avrebbe detto, ma il desiderio di rivederlo era più forte della paura.
    
    Entrai, e mi accolse un uomo ormai sui 60 anni, ma che non era cambiato di una virgola dai tempi in cui si lavorava assieme.
    
    Era solo tutto brizzolato, ma aveva ancora il suo pizzetto folto, le sue sopracciglia grosse, e gli occhioni neri e profondi.
    
    "Quanto tempo! Finalmente! Ti eri perso!?" sbottò stranamente sorridendo, con quel suo accento siciliano.
    
    Io rimasi immobile, feci un sorriso stupido e gli dissi.... "Eh si, eccomi qua.."
    
    "Rilassatiiiii sono sempre io! Come stai? vieni che ti offro una birretta siediti pure!" continò.
    
    Io obbedii silenziosamente e mi sedetti sul divano, lui arrivò con due birre in bottiglia e si sedette al mio fianco.
    
    Dopo quasi due ore in cui parlammo di lavoro, dei problemi che c'erano nella vita, di cosa facesse lui adesso, ecc ecc, io non ebbi il coraggio di cadere nell'argomento, ma lo fece lui, senza pensarci troppo, e sempre nel suo modo grezzo di affrontare anche temi così particolari:
    
    "Allora sei un finocchietto a cui piacciono i vecchietti ehh?" Io non risposi...
    
    Sorseggiò la sua birra e continuò:
    
    "Guarda che abbiamo lavorato assieme per molti anni, non sono scemo mi sono accorto di come mi guardavi, di come mi ...
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