New York
Data: 12/09/2020,
Categorie:
Racconti 69,
Racconti Erotici,
Etero
Incesti
Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu
... del destino. Si accorge di urlare quando lui le tappa la bocca stringendola forte. Nulla di passionale, Jason cerca solo di evitare che accorra tutto l’albergo trovandola così sconvolta ed urlante.
Piano piano Janet si calma, piange, e quando le lacrime sono finite guarda sconsolata l’uomo che ama sapendo che il suo amore dovrà cambiare.
E’ una ragazza positiva Janet, presto recupera il sangue freddo e quando i due si abbracciano non vi è passione, solo affetto.
– Dovremo parlare Janet, parlare molto, come non abbiamo mai fatto in questi mesi, ricostruire le nostre vite, reinventarci”’. ‘
Lei annuisce e già pensa al futuro, al fatto che non avrà più il senso di colpa per amare due uomini, che Joshua è ora l’unico che può amare in un certo modo. In fondo è una soluzione. Finisce di asciugarsi le lacrime e ancora abbraccia Jason, questa volta è un vero abbraccio tra fratello e sorella che si ritrovano, la luce nei loro occhi è diversa.
Jason va via, ha un appuntamento con il procuratore distrettuale, già la sua mente logica ha accantonato, rimandando a ore successive, l’elaborazione di quanto è accaduto. Sa che gli piacerà avere Janet come sorella, che il loro segreto resterà soltanto loro. Esce dall’albergo sorridendo e alzando una mano per chiamare un taxi.
Joshua è su un tetto spazzato dal vento. Alla fine ha deciso di accettare quel lavoro. La ricompensa è troppo grande per rinunciarci. In fondo deve solo ...
... fare quel che sa fare meglio: uccidere. Gli scrupoli cedono il passo ai dollari.
Non sa chi è il bersaglio, lo conosce solo per fotografia, non sa perché deve morire, a lui interessa solo che a breve porterà Janet ai Caraibi, che i suoi problemi economici saranno risolti, che potrà finalmente darle il meglio.
Con cura apre la valigetta e monta il fucile di precisione che gli hanno fatto trovare in un luogo convenuto. Misura il vento, mette il colpo in canna, aggiusta il mirino e si rilassa. L’esercito gli ha insegnato che un cecchino deve innanzitutto essere calmo, che il suo respiro deve essere controllato e leggero, che la concentrazione deve essere massima. Inquadra la strada e attende. Dieci minuti, mezz’ora; non ha un orario preciso, sa solo che il suo bersaglio uscirà da quel portone.
Eccolo, lo vede bene, ha il tempo per controllare che nulla intralci il tiro, lo inquadra nel mirino telescopico, preme il grilletto”. Vede l’uomo cadere a terra. Un tiro perfetto, dritto al cuore. Con calma smonta il fucile, lo ripone nella valigetta, si gira per accertarsi di non lasciare tracce e non si accorge di due poliziotti che sono arrivati sul tetto.
Qualcuno da un grattacielo l’ha notato, l’ha segnalato. I poliziotti sono arrivati tardi per impedirgli l’omicidio ma in tempo per arrestarlo. Lo chiamano, gli intimano di alzare le mani, Lui, sorpreso, si gira di scatto ed è la sua fine. I poliziotti pensano ad una reazione ed aprono il fuoco. Tre, quattro ...