Amanda e il suo padrone (6ª parte)
Data: 07/09/2020,
Categorie:
Trans
Autore: StellaTroia, Fonte: Annunci69
Giacomo se ne inventava una nuova ogni giorno. Era sempre più perverso ed io ormai assuefatta da lui e dal suo cazzo facevo qualsiasi cosa mi chiedeva o meglio facevo tutto ciò che lui mi ordinava.
In una delle abituali sessioni mattutine mi disse
"Domani sera gioca la Nazionale, voglio vedere la partita in santa pace e dopo ho voglia di passare la notte con te. Quindi domani vieni con il trolley, a casa diremo che dobbiamo andare a Roma per lavoro e staremo fuori due giorni"
Il giorno successivo feci come mi disse, avevo il bagaglio in auto e a casa dissi che dovevo andare in trasferta.
Arrivai in ufficio presto e ricevetti un suo messaggio:
"Stamattina farò tardi, arriverò ad ora di pranzo"
"Ti ho preso un bellissimo completino da cameriera, stasera sarai la mia cameriera porca, stasera giochiamo un po'. Io arriverò verso le 19, ti voglio trovare pronta. Sarai tu ad aprirmi la porta questa volta. Mi raccomando preparati bene"
Quel pomeriggio non lo incontrai in azienda, uscii un po' prima dall'ufficio e andai alla villetta.
Come mi aveva detto Giacomo, sul letto trovai il completino da cameriera, un grembiulino nero bordato con un merletto bianco e una crestina da mettere in testa. Trovai anche delle nuove calze a rete nere molto sexy e un babydoll trasparente.
Mi preparai come al solito con molta cura cercando di non dimenticare nulla perché dovendo passare la notte con lui volevo essere perfetta e non volevo deluderlo.
Indossai l'intimo di ...
... pizzo nero, mi truccai con calma cercando di fare del mio meglio, misi la parrucca, la crestina, il grembiulino, il collare e inserii il plug con la coda, alla fine le bellissime scarpe nere con tacchi vertiginosi. Erano bellissime quelle scarpe, mi facevano sentire molto più puttana sopratutto quando il mio Padrone mi scopava in piedi.
Si, Giacomo spesso mi metteva faccia al muro e mi prendeva da dietro con una mano sui miei fianchi e l'altra in bocca. Mi infilava le sue dita in gola e dovevo spompinarle e, facendo questo, avvicinava la bocca al mio orecchio e mi sussurrava frasi del tipo "Sei la mia troia, ricordatelo sempre. Sei la mia puttana, la mia schiava, la mia cagna e il tuo buchetto è mio, solo mio"
In quel momento mi scioglievo completamente, diventavo più vogliosa del solito, ero al culmine dell'eccitazione, chiudevo gli occhi, mi rilassavo e gli concedevo tutta me stessa. Lui questa cosa la avvertiva, lo capiva dai miei gemiti, da come mi dimenavo, in quel momento sapeva di avermi in pugno, sentiva che ero sua e che gli appartenevo.
Giacomo quel pomeriggio arrivò con un po' di anticipo, ma fortunatamente io ero già pronta, sentii la sua auto e quindi mi precipitai ad aprire la porta.
Molto cordialmente mi salutò "Buonasera Amanda" ed io che mi ero immedesimata nel ruolo di cameriera risposi "Buonasera Signore".
Lui entrò e aveva con sé un paio di buste con delle birre e un grosso pacco con degli stuzzichini. "Tieni, prendi tutto e porta in cucina. ...