Club Tlazo – Capitolo 2
Data: 30/08/2020,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Etero
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... Cristina sollevò le sopracciglia. – Ma se sei l’unica che… – iniziò, ma poi scrollò le spalle. – Va bene. Eleonora la guardò avviarsi alla volta del bancone, cercando di ignorare Cristina che le sibilava contro: – Dovresti fare come lei, o la vacanza finiamo con il pagartela noi, stronza… Dopo aver parlato con il cassiere, Miriam attese che questi tornasse da una porta che aveva varcato. L’attesa fu breve, e il ragazzo tornò informandola che il direttore la stava aspettando. Miriam non si era fatta illusioni quando si era proposta per pagare, ma aveva sperato comunque che il direttore, anche considerando la bellezza dei commessi e delle commesse che giravano per il negozio, non fosse esattamente un cesso. Quando aprì la porta ed entrò, si sentì crollare di dosso ogni speranza:. dovette ammettere che, per quanto, quella mattina, Cristina si fosse fatta chiavare da un bruto inguardabile per non pagare la corse in taxi, quello che aveva davanti non arrivava comunque ad un cinque sulla scala della bellezza. Forse non era nemmeno un quattro… Il direttore, un uomo sulla cinquantina portata male, calvo, decisamente grasso, la salutò distrattamente, finendo di impilare un plico di carte battendone un lato sul piano del tavolo prima di appoggiarlo in una scatola di plastica e alzare lo sguardo. – Mi hanno riferito che ci sono problemi con il pagamento della merce che ha intenzione di comprare – disse in spagnolo, dimostrando dal tono di voce che quella era una seccatura che aveva ...
... intenzione di risolvere quanto prima. Improvvisamente, la spavalderia che Miriam aveva creduto di possedere scomparve. – Io… non abbiamo soldi con noi – balbettò prima in italiano, poi ripetendolo nella stessa lingua usata dall’uomo. Il direttore si alzò dalla scrivania e si sedette sul bordo della stessa, fissando il seno della ragazza. Un sorriso si disegnò sulle sue labbra. Incrociò le braccia sul petto, anch’esso ragguardevole, mostrando delle macchie di sudore sotto le ascelle della camicia che indossava. – E come ha intenzione di pagare, in tal caso? Miriam sentì tremare le gambe e dovette prendere un profondo respiro per non cedere. Se ne pentì subito: l’aria era pregna di sudore e una nota pungente si stava diffondendo nella stanza. Le venne il voltastomaco quando comprese che era la minchia dell’uomo in erezione, come mostrava il bozzo che compariva sui pantaloni color cachi del direttore, che puzzava in quel modo. Chiuse gli occhi, cercando di estraniarsi dalla situazione disgustosa in cui era andata ad infilarsi. Prese il cursore della zip della maglia che indossava e lo fece calare, mostrando che sotto non portava il reggiseno, poi si inginocchiò davanti all’inguine dell’uomo. Lui rise, ma fu una risata di scherno. Infilò le mani sotto le ascelle di Miriam, assicurandosi di toccarle le tette con i polsi, e la fece alzare in piedi. Il cuore fece un balzo di gioia nel petto di Miriam. Se la sarebbe cavata senza fare un pompino, probabilmente l’uomo era stato mosso a ...