1. Una serata come tante (o quasi)


    Data: 29/08/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    ... mi misero una certa apprensione, ma sono una troia vera e mi dissi che ce l’avrei fatta. Mi rimisi anima e corpo (di più quest’ultimo) nelle loro mani. L’uomo si sedette sul sedile posteriore, al centro, col cazzo già tosto che muoveva nella mia direzione per farmi abboccare (come un pesce). Io, in ginocchio tra i due sedili anteriori, non lo feci aspettare e ricominciai a spompinarlo per bene. Era incredibile tanta energia in un maschio della sua età. Era veramente un porco. Il nero si piazzò dietro di me. Si sputò su una mano che passò sul mio buco, ma constatò che era già bello umido e aperto come una figa. Altro sputo che credo strofinò per bene sulla sua cappella che (per fortuna) non potevo vedere. L’uomo mi tenne la testa ferma con la sua canna dentro. Mi pulsava in bocca, eccitato per quello che avrebbe visto, e dette il via.
    
    “Sfondalo. Impalalo. Voglio vederlo sfondato. Non avere pietà. Vuole essere preso così, con tutta la forza che hai”.
    
    Mi piace prendere cazzi, ma non ero proprio d’accordo sul modo di usare quella verga che già da moscia era notevole e chissà come era diventata (e per fortuna non la vedevo). Non ebbi modo di esprimere il mio parere ma i miei pensieri durarono un secondo. Il nero scagliò il tronco dentro di me e, nonostante la forza che ci mise, mi entrò per metà spaccandomi lo sfintere. Altra potente spinta e, thwack, mi sfondò definitivamente, schiacciandosi le palle possenti contro le mie e cominciando subito a pompare come un ...
    ... assatanato.
    
    “Prendi, prendi, puttana bianca. Ti distruggo il culo”. Sembrava che volesse prendersi una vendetta contro vari casi di razzismo di cui era stato vittima. Anche lui era motivato ed a me stava più che bene.
    
    Il mio urlo si spense sul cazzo che mi invadeva la gola e… cominciai a godere come non mai. La bava mi usciva dalla bocca e scendeva lungo la mazza dell’uomo. La sua sborra di cui ero pieno mi usciva schizzando dai lati del mio orifizio dilaniato ad ogni brutale spinta del nero.
    
    Le mie grida di piacere erano rantoli di incoraggiamento per loro. Ero sconquassato da spasmi convulsi, oltre che dalle pompate assestate in tutte le direzioni della bestia, che mi allargavano ancora di più l’intestino.
    
    “Dacci dentro, distruggilo. Voglio vedergli il buco dilaniato come merita, a questa zoccola”.
    
    Avevo il culo completamente sbragato e non sentivo più alcun dolore, solo la presenza di quel palo venoso che mi dava un godimento indescrivibile. Per riconoscenza roteai la lingua sul cazzo e la cappella dell’uomo aspirandola. Di conseguenza, lui non resistette oltre e mi sparò in bocca la sua terza sborrata, non meno abbondante delle precedenti. Ingoiai tutto e quando ebbi finito di ripulirlo, il nero, con un urlo selvaggio, si svuotò le palle dentro di me farcendomi di calda sborra.
    
    Ero talmente pieno che, quando lo tirò fuori, non potei trattenermi e uno spruzzo biancastro uscì a sporcagli la verga e il pube. Finii di scaricarmi sull’erba del prato. Ci ripulimmo, loro ...