1. L’intesa 2


    Data: 27/08/2020, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... scacciai il fastidioso pensiero e mi riservai di riprenderlo dopo; potevo liberarmi per una settimana d’amore nuovo.
    
    Cenammo in maniera principesca e per tutta la sera non facemmo che coccolarci, accarezzarci, desiderarci e far esplodere l’amore sbocciato; il percorso fino alla suite fu un itinerario d’amore di ragazzi in tempesta di ormoni, tutti desiderio e attesa dell’amore fisico; sapevo che forse quella sera i miei tabù sarebbero caduti, a costo di saltare un fosso, senza protezione; ma ormai il momento della scelta era arrivato e mio marito avrebbe pagato lo scotto delle sue arroganze.
    
    Quando entrammo nella camera da letto, ci baciammo con una tenerezza ed una dolcezza che ci fece letteralmente sciogliere; mentre ci toglievamo vicendevolmente i vestiti, uno ad uno, Loris mi portò al letto e mi sollevò per adagiarmi delicatamente, come sempre avevo immaginato si facesse con una sposa vergine; salì in ginocchio col sesso ritto contro il ventre e mi si stese vicino, supino come me; fui io a tirarlo addosso e a sentire subito l’asta fra le cosce.
    
    Dovetti quasi assumere io l’iniziativa di guidare la cappella alla vagina; lui si limitava a ricoprirmi di baci dolcissimi su tutto il viso e quasi non azzardava scendere sui capezzoli; insomma, fu una vera e propria deflorazione, anche se da anni ormai non ricordavo più di essere stata vergine; nudi uno sull’altro, per la prima volta di fronte, ci sentimmo verginali davvero e la penetrazione fu lenta, quasi impacciata, ...
    ... accompagnata solo dai miei gemiti che divennero forti quando l’asta colpì l’utero.
    
    Mi montò a lungo, dolcemente, cercando di scatenare la mia e la sua libidine nella maniera più delicata, con le coccole più che con l‘assalto; sentii la mazza occupare il mio corpo e lasciarsene imprigionare come un lento e deciso processo di fusione; mai nella vita avevo avvertito così netta la compenetrazione tra due corpi; pareva quasi che il violinista continuasse un concerto suonando il più antico degli strumenti, il corpo umano.
    
    Rispondevo allo stesso modo, vibrando in tutte le fibre del corpo e armonizzando il mio piacere al suo, i miei movimenti ai suoi; quando si fermò impiantato in me e mi sussurrò dolcemente il suo amore, fui io a tirarmelo addosso e a fare picchiare la punta del sesso contro la testa dell’utero, per sentire la forza della sua virilità; avrei quasi voluto urlargli di sfondarmi, ma il ricordo di Manlio che picchiava duro nel ventre di Marika mi fermò; non era quello che volevo.
    
    Il desiderio più intenso, a quel punto, diventava suonare con lui la stessa armonia, continuare a far vibrare i nostri corpi ma usando l’asta come uno strumento vivo da sollecitare con le mani, con la bocca, con la vagina, con i seni, con tutto il corpo come avevo sentito che facevano altre, più trivialmente, o avevo visto su giornali porno che si faceva naturalmente; proprio la naturalezza del desiderio mi diede la spinta a ribaltarlo sotto di me e a montargli sopra.
    
    Avevo già altre ...
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