1. Blade: Notti insonni


    Data: 27/08/2020, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... Mi allungò un foglio stropicciato che trasse dalla sua borsetta di Gucci. Ecco il tizio. Capelli neri, occhi castani, maschio, caucasico. Ma a renderlo riconoscibile era la cicatrice che aveva sulla gunacia. Annuii. -Lo prenderò.-, dissi. E uscii. Partii per Dallas il giorno stesso.
    
    Sul volo New York-Dallas riflettei. Quella commissione mi era più chiara ora: Dallas era uno dei posti più ostili a Zhara di tutti gli States. Inoltre, ricordai di aver letto di un particolare accadimento: due arabi morti in una sparatoria. Nessuno trovò il modo di accusare Zhara ma magari quel tizio stava risalendo una pista che avrebbe portato a lei. E con le giuste informazioni, Zhara sarebbe stata costretta a mollare tutta la baracca e andarsene. Un pessimo affare. Certo, era quasi impossibile che la polizia riuscisse a prenderla ma d’altronde era anche vero che la fuga le sarebbe costata tutta una vita di lavoro. E a me sarebbe costato un sacco di più: se fosse saltato fuori che io e Zhara facevamo affari assieme (per quanto sporadicamente) sarebbe stata la fine. Dovevo farlo fuori. L’avevo detto, in fin dei conti. Non sono un eroe. Dallas é un brutto posto. Non solo perché JFK é stato ucciso lì. &egrave proprio la sensazione che trasmette, unitamente al lezzo di cibo fritto e alla calura che rendono questa città sinceramente spiacevole. Così, quando arrivati, tentai di concentrarmi solo sul mio compito, sbrigarlo e andarmene.
    
    Presi alloggio in un hotel in centro (roba veramente ...
    ... dappoco). Se mi concentravo potevo sentire attraverso le pareti cosa stavano facendo gli altri occupanti delle varie camere. La coppia nella camera affianco alla mia doveva starci dando dentro di brutto, a giudicare dai gemiti. Ovviamente non ero un guardone così presi e uscii. Dallas mi era ostile. Non erano solo i neri a essere visti male nel sud degli States, neanche ai mutanti andava troppo bene. Anche se era vero che i mutanti erano odiati un po’ dappertutto grazie alle azioni di pochi. Anche per questo decisi di evitare di usare gli artigli se non strettamente necessario. Durante il volo mi ero impresso i connotati di quel tizio in testa ma non avevo la più pallida idea di dove diavolo si trovasse. Fare domande in giro era l’unica ma… a chi chiedere? A qualcuno operante nel sottobosco criminale di Dallas? See, come no? Eppure…
    
    Quando trovai quel posto erano già le 21.04. Bussai. Il tizio che mi rispose doveva essere un qualche genere di osservatore. Un tizio a cui non sfuggiva mai nulla. Un informatore. Forse lavorava per qualche servizio tipo la C.I.A… O magari no. Comunque lui mi aprì. Il tizio era vestito di boxer e camicia di flanella con maiche tagliate. Vestiva un inquietante berretto di stagnola… All’interno, scena devasto: casa sporca all’inverosimile, divano sfatto su cui una tipa castana con solo gli slip addosso e un braccio tatuato in modo assurdo e privo di senso si stava fumando quella che sicuramente non era una sigaretta, odore di marijuana e alcool. Mi ...
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