1. Blade: Notti insonni


    Data: 27/08/2020, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... finisse. -Vuoi già andartene?-, chiese. Pareva dispiaciuta. Dovevo? Volevo? Sarei potuto restare con lei. Calmissima, Zhara si accese una sigaretta. Fece un anello di fumo perfetto, stavolta. A vederlo, improvvisamente sorrisi. Eccolo il punto. La convergenza. L’importanza di congiungere gli opposti. Uomo e donna. Umano e mutante. Bene e male. Perché nessuno può, per quanto si sforzi, vivere di assoluti.
    
    Mi risedetti accanto a lei e Zhara mi sorrise. -A parte tutto il polpettone sull’importanza di reagire… Devo dire che stiamo reagendo benone.-, disse. Ci misi mezzo secondo a capirla. Poi mi misi a ridere per cinque minuti buoni. Poi rise anche lei. Ripresi a baciarla. Mi tornò duro. La penetrai senza quasi pensare. Lei sotto, io sopra. Nessun discorso, niente parole, nulla. Solo il silenzio interrotto dai nostri gemiti e dal rumore dei corpi in moto l’uno contro l’altro. Sguardi incendiari, il mio piantato nel suo come io dentro di lei. Smeraldi verdi riflessi nei miei occhi neri come l’abisso. Zhara lanciò un urletto strozzato e godette poco prima di me, che rilasciai tutto il mio seme dentro la giovane. Era stato un amplesso breve ma quasi animalesco. Sentivo la schiena bruciare per i graffi.
    
    Sorrisi. Poi mi alzai. Dovevo andare in ogni caso. -Blade.-, mi chiamò lei. -Sì?-, chiesi io girandomi. -Grazie. Di tutto.-, disse lei. Si alzò. Arrivò al tavolino. Mi porse una ...
    ... mazzetta di banconote. Dieci da cento dollari. Il mio pagamento. Il prezzo del sangue versato. -Il tuo stereo l’ho venduto a un tizio in Oregon. I soldi arriveranno dopodomani. Un mio uomo te li porterà.-, disse lei. Mi baciò un ultima volta, questa volta in modo casto. Sapeva che dovevo andare e non intendeva trattenermi. Curiosamente, di quei soldi m’importava poco. -Zhara, quello che abbiamo fatto oggi é stato splendido ma so, senza dubbio, che prima o poi ci rivedremo.-, dissi. -E con ci’?-, chiese lei. -Potrebbe non accadere in modo amichevole. Potremmo essere su schieramenti opposti. Spero non accada… Ti prego, fa che non succeda mai.-. Silenzio. Poi lei annuì, decisa.
    
    Tornai a casa e mi buttai a letto. Ripresi il mio ritmo dopo tante notti insonni. Saldai i vari debiti e andai in pari. Una buona cosa. Zhara non si fece più sentire. Ricevetti una sua lettera tempo dopo. Disse che aveva devoluto alcuni fondi per aiutare le vittime di un conflitto in Europa. Doveva star cercando il suo modo per cambiare le cose, e anche questo era un bene. Poi lo notai. Sul retro di una pubblicità. Un simbolo. Sempre lo stesso, incoerente simbolo tracciato in un istante di passione. Noto solo a un’altra persona oltre a me. Una giovane mutante con cui avevo avuto una storia che dire complicata era poco. Flux. Flux era ancora viva. E presto sarebbe tornata. Sorrisi. Mi avrebbe trovato pronto. A tutto. 
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