1. Blade: Notti insonni


    Data: 27/08/2020, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... Poi la risata di Zhara spezzò la tensione accumulatasi. Mi rilassai ma rimanendo in guardia, consapevole. -&egrave vero. Facciamo così. Tu farai un lavoretto per me e io… ti darò i tuoi 500 verdoni. Ma mi terrò lo stereo.-, disse. Valutai pro e contro. Quello stereo valeva ben di più. Scossi il capo. -500. E mi piazzi lo stereo col cinquanta percento dei profitti.-, dissi. Lei mi fissò, adirata. Essere sfidata non le piaceva, perdere le piaceva anche meno. Comprensibile. Nessuno ama perdere. -400. E ti piazzo lo stereo come hai detto.-, disse. Annuii. Poteva andare. Tesi la mano. E dopo un istante, quella di Zhara me la strinse. Le unghie di lei erano lunghe. Unghie perfette per situazioni d’altro tipo. -Qual’é il lavoro?-, chiesi. Zhara sorrise con metà del volto. I “grossi” uscirono. Ora cominciava la parte seria. Zhara prese una bottiglia. Vodka? Sì. Roba d’importazione russa. Me ne offrì un sorso. Scossi il capo. Lei fece spallucce e buttò giù un sorso da stroncare un cammello. Mi sorrise. -Sai, tu sei una garanzia. Uno pericoloso.-, disse. Annuii, attendendo dove volesse andare a parare. -Peccato che tu non sia l’unico.-, disse lei. Io annuii di nuovo. Inutile parlare. Zhara si accese una sigretta. Roba normale stavolta. Fece un paio di tiri. -C’é questo tizio, un fan di quel giustiziere col teschio che si é messo a indagare su di me. &egrave uno in gamba.-, disse, -Deve sparire. Lui e tutto quello che sa. A te il come e dove ma deve sparire. Al più presto.-. -I tuoi ...
    ... sgherri non sono all’altezza?-, chiesi, sprezzante. -Oh, loro sarebbero più che all’altezza ma ci sarebbero indagini, domande, fastidi. Voglio che la cosa non finisca nei notiziari. Un incidente, qualcosa così. Fallo e avrai quello che abbiamo pattuito. E forse anche qualcosa in più…-, se l’ultima frase non era un’allusione, io ero un tricheco. Sorrise e sorrisi anche io. Zhara era una bella donna, un superbo esemplare di femmina e aveva fegato da vendere. Era dinamite, punto e basta. E io sarei potuto saltare in aria con una mossa sbagliata. -Ok. Sai già dove vive questo simpatico ficcanaso?-, chiesi. Lei sbuffò un cerchio di fumo imperfetto a causa del cappuccio, a cui non pareva voler rinunciare. -So che si sposta lungo tutti gli States. Ma recentemente pare aver deciso di fermarsi a Dallas. Io annuii. Di nuovo. -Più precisamente… non hai qualcuno sul posto?-, chiesi. -Sì.-, rispose lei, -Si chiama “Scoprilo da solo”.-. Sorrisi, ingoiando la battuta. Dallas era parecchio vasta. -Capisco. Sarà amico di “Farò da me.”-, ribattei. Zhara rise, un riso corto ma sincero. -Blade, avrai tutti i difetti di questo mondo ma sicuramente sei divertente e hai le palle.-, disse. Mi piantò lo sguardo negli occhi, non indietreggiai. -D’acciaio.-, dissi. Lei sorrise di nuovo. -Vai e uccidi quel tizio. Poi vedremo.-, disse. Mi voltai e feci per andarmene ma mi fermai. -Hai almeno un’identikit?-, chiesi. Lei parve sorpresa. -Sì… parziale. Una robetta da niente fatta da un mio socio nella zona.-. ...
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