Blade: Notti insonni
Data: 27/08/2020,
Categorie:
Etero
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... sfidarla. Ancor meno, vincerla.
Così, quando la chiamai, lei mi disse subito di portarle la merce. Le chiesi un’aiuto e lei mandò due dei suoi. Tizi che dovevano essere pompati di steroidi. Alzarono la roba come se nulla fosse e, la caricarono sul furgoncino con cui erano venuti. Salii e partimmo. Erano le 02.10 di notte. Facemmo parecchia strada. Se c’era una cosa che sapevo per certo su Zhara era che non si trovava mai due volte nello stesso posto. Aveva una molteplicità di indirizzi sotto falso nome. Era praticamente impossibile rintracciarla, tranne per chi si fidava di lei. Aveva qualcosa come quindici telefoni diversi. Se la polizia avesse deciso di darle la caccia, molto probabilmente avrebbero buttato tempo e risorse. Comunque, quando il furgone si fermò, i due scaricarono la roba. Eravamo sulla costa. Vicino a un magazzino. I due entrarono e io li seguii. L’interno era tutto buio, illuminato da lampade alogene. -Ciao Blade. Ne é passato di tempo.-, disse la voce flautata di Zhara. Io annuii, stando rigorosamente in piedi. Lei invece si alzò dalla cassa su cui era seduta e si avvicinò a me, piantandomi l’occhio visibile fin dentro l’anima. Sorrise con metà della faccia oscurata. -Mi hanno detto che hai fatto casino insieme allo S.H.I.E.L.D.-, disse. Non negai. Inutile farlo. -E che qualche giorno fa hai messo a ferro e fuoco la villa di Anthony Swanson.-, neanche in quel caso negai. -Insomma, capisci che non sei proprio il genere di soggetto che passa inosservato. ...
... Mi chiedo se sia saggio fare affari con te.-, disse Zhara. Era splendida e per un istante me la immaginai nuda. Tornai serio. -Beh, riconosco entrambi i fatti ma sono dell’idea che la merce che ti ho portato…-, iniziai. Lei gettò l’occhio visibile verso lo stereo e l’impianto. Scosse il capo. Brutto segno… -Blade, quella roba é rubata, ed é vero che io tratto roba rubata ma uno stereo come quello, con un vicino come il tuo che ha fatto denuncia agli sbirri… Ci metterò un po’. Sempre se vorrò sprecare tempo e risorse per te.-, disse lei. Esaltazione. Di Zhara e dei “grossi” che stavano alle mie spalle. Percettibilissima. I due volevano lo scontro. Lo bramavano. Io invece sapevo che, se mi fossi inimicato Zhara avrei avuto rogne a non finire. La rete di quella donna era notevole. Se anche fossi uscito vivo da quel magazzino, avrei passato il resto della mia vita a cercarmi una nuova casa. No. Meglio cedere, abbozzare. Sorrisi. -Ok, Zhara. Capisco.-, dissi, -Ma se non volessi nulla da me, mi avresti già buttato fuori di qui. Vuoi qualcosa. Quindi, ecco la mia proposta. Cinquecento dollari e se ne può parlare.-, dissi. -Con chi credi di avere a che fare?-, chiese uno dei grossi. Rabbia. E desiderio di lotta, ancora. Percettibilissimi. Non mi voltai neppure, non mi intimorivano. E sinceramente, sapevo che la decisione non stava a loro. -Con qualcuno che sa bene che valgo quanto chiedo.-, dissi. Silenzio. Improvviso e assoluto. Pensai, per un istante di essermi spinto troppo oltre. ...