Blade: Notti insonni
Data: 27/08/2020,
Categorie:
Etero
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... emulatori.-, disse. -Ho ucciso anche…-, iniziai. -Lo so. Vi ho sentiti. Ti ho sentito.-, disse Frank. -Lei non c’entrava nulla… ma avrebbe dato l’allarme…-, dissi. Mi odiai per un momento di debolezza simile ma quel momento era la prova che ero ancora umano. -Mona Bergari era una spacciatrice. Produceva e spacciava droga. Marijuana e anche altro. Due in meno. Grazie a te.-, disse Frank Castle. -E ora?-, chiesi io. -I corpi devono sparire.-, disse lui.
Ci mettemmo poco. Punisher era organizzato, ben più di quanto lo sia stato io. In breve tempo spostammo i corpi e li seppellimmo in un punto isolato, nel deserto del Texas. Completato il tutto, Frank mi guardò. -Las Vegas é a circa 15 Km di marcia.-, disse, -Vai verso est e ci arriverai. Sono convinto che non avrai problemi.-. Poi rientrò in macchina e se ne andò. Non mi aveva graziato, semplicemente avevo avuto la fortuna di averlo come alleato. Valige non ne avevo, e tutto quello che avevo me lo portavo dietro, inclusa la foto di Jack. Iniziai a marciare verso Las Vegas. Ancora incredulo della mia fortuna. Attraversare il deserto può essere letale, per un essere umano normale. Io avevo dalla mia un fattore rigenerante che mi preservava in una certa misura dagli effetti peggiori della disidratazione e dai colpi di sole. Non fu comunque un’esperienza piacevole. Ma mi garantì qualche ora per riflettere in pace. Quel che era successo non mi aveva lasciato indifferente. Spesso me lo chiedevo. Era tutto lì quel che volevo dalla ...
... vita? Davvero? A volte il tarlo del dubbio andava a rodermi la coscienza. Fin dagli anni delle scuole medie mi ero impegnato al massimo ma poi, quando entrai nel mondo del lavoro e mi resi conto di non trovare qualcosa che mi andasse bene… Le cose cambiarono. Finché non ottenni questi poteri e pensai che forse avevo trovato la mia dimensione. Eppure il dubbio c’era ancora. La domanda era se il dubbio ci fosse per mero scrupolo di coscienza per quanto fatto durante lavori come questo o se invece fosse proprio dovuto a un più profondo interrogativo… Stavo diventando paranoico. Ripresi a marciare, cercando d’ignorare la sete, un mal di testa e il caldo che mi stava facendo perdere interi chili, probabilmente. RImpiansi di non essermi portato una maledetta bottiglia d’acqua ma d’altronde non sarebbe stato possibile. Arrivai a Las Vegas dopo un’oretta di cammino. Feci l’autostop e un tizio generoso mi portò sino all’aeroporto dove trovai un volo per tornare a New York.
Sull’aereo mi misi a riflettere di nuovo, stavolta aiutato grandemente da una bottiglia d’acqua e un sandwich che sapeva di plastica. Meglio di niente, comunque. Il dubbio era dovuto al lavoro appena svolto, sicuro. Perché quando lavoravo per lo S.H.I.E.L.D. non avevo mai avuto dubbi simili. Era pur vero che non avevo avuto un periodo eccezionalmente buono negli ultimi tempi. Raggiunta quella conclusione, mi addormentai. Mi svegliai all’atterraggio. Rieccomi a casa… Casa… Casa non é dove ti porti il cuore. è ...