Come sono diventata una cagna
Data: 27/08/2020,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: aliceslave, Fonte: Annunci69
Sin dall’adolescenza sono sempre stata una persona pronta e disponibile verso gli altri, cercando di dare loro sempre il meglio di ciò che sapevo fare, forse perché spinta dalla volontà di non deluderli.
Mi è sempre piaciuto essere colei che sbrigava lavori e mansioni per tutti, tanto che crescendo questa mia predisposizione si è rivelata soprattutto nelle relazioni con i maschi e moltissimo in ambito sessuale.
Ho così cominciato ad essere sempre più affascinata dal bellissimo mondo del sadomaso e quest’aspetto del carattere mi ha portato con il tempo, ad accentuare la mia propensione al voler essere domata e sottomessa e ad alimentare, già a tredici anni, una recondita voglia di essere guidata nella mente e nel corpo da persone più grandi di me.
Ho sin da subito cominciato a fantasticare su uomini maturi che mi imponevano regole o meglio ancora ordini, costringendomi a fare o dire tutto quello che volevano, maltrattandomi ed usandomi per i loro interessi o per le fantasie più perverse, anche cedendomi ad altri come loro.
Ricordo che già in quel periodo mi castigavo con comportamenti e pensieri che presupponevano questa mia tendenza nell’essere schiava, o dovrei dire cagna selvaggia, perché oltre ai comandi ed agli ordini che ricercavo nel Padrone, la cosa che davvero mi faceva e mi fa impazzire è la degradazione e l’umiliazione a cui essere costretta per sua volontà.
Ecco allora che non perdevo occasione per chiudermi in bagno e punirmi in ogni modo, ...
... come inserirmi nel culo gli oggetti più disparati, dai pennarelli, alle carote, alle zucchine, ai tubetti di dentifricio o del bagnoschiuma (che a volte ricercavo nei negozi per la loro forma), ai cacciaviti ed altri utensili dal grosso manico.
Poi cominciavo ad agitarli dentro, slabbrandomi il culo in tutte le maniere possibili, e mi masturbavo forsennatamente pensando al Padrone che mi aveva ordinato di essere così troia.
Già in quegli anni mi depilavo accuratamente e mi sottoponevo a lunghi clisteri; inoltre indossavo delle micro mutandine che inserivo quasi del tutto nel solco anale, tirandole dall’alto come un perizoma.
Poi, dall’età di quindici anni, dopo l’incontro con un Padrone, mi è stato categoricamente vietato di usare biancheria intima perché avrei dovuto subito essere nuda per eseguire i suoi ordini ed a sua immediata disposizione per poter prendere più cazzi possibili.
Da allora quindi, con ogni movimento e posizione, metto sempre in risalto il mio culo, facendo intravedere a tutti che sotto il tessuto leggero dei pantaloni o del micro vestitino sono già nuda.
Ai primi anni 2000 risale poi la mia prima esperienza in un cinema a luci rosse ed il primo cazzo preso in culo, esperienza per la quale ho già scritto tempo fa un racconto.
Ma la vera prima esperienza che mi ha fatto comprendere quanto fossi oscenamente attratta da quel mondo di degradante sottomissione, l’ho vissuta in un circolo del dopolavoro dove andavo di solito la sera con gli ...